MILANO - Obbligazionario italiano positivo in tarda mattinata, in linea con il resto del comparto periferico, in una seduta in cui prevalgono segnali di appetito per il rischio e in cui il Tesoro ha collocato l'importo massimo nell'asta Btp a medio lungo compreso un nuovo benchmark decennale.
** Attorno alle 13 il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 134 punti base dai 138 del finale di seduta di ieri e, in parallelo, il tasso del decennale scende a 1,48% dall'1,52% dell'ultima chiusura.
** Via XX Settembre ha assegnato il totale massimo di 8,25 miliardi di titoli a medio lungo. Il nuovo decennale giugno 2026, cedola 1,60% - assegnato per massimi 4 miliardi - ha visto un rendimento di 1,50% contro l'1,44% dell'asta di un mese fa sul precedente benchmark dicembre 2025 2%, livello più alto da dicembre. Assegnati anche i massimi 2,25 miliardi del Btp a cinque anni, con un tasso salito a 0,44% da 0,42%, ai massimi da dicembre. Per il 5 anni il tasso al netto delle commissioni si è attestato a 0,49% mentre per il 10 anni a 1,54%. Sul grey market Mts, il titolo giugno 2026 scambia con un rendimento di 1,53% da 1,57% della chiusura di ieri.
** "Complessivamente l'asta è andata bene. Rispetto al mese scorso, nonostante la volatilità di queste settimane, i rendimenti sono saliti in misura davvero marginale", sintetizza Luca Cazzulani, strategist di UniCredit.
** "Sinora nelle aste 2016 il rendimento medio ponderato dei Btp è stato dello 0,98% in calo di 22 punti base rispetto alla media 2015. Questo principalmente per l'aspettativa di un nuovo allentamento della Bce e dalla dinamica dell'inflazione sotto le attese", spiega Chiara Manenti, strategist di Intesa Sanpaolo (MI:ISP).
** Il rialzo dell'obbligazionario ricalca quello di Piazza Affari, che attorno alle 13 sale dell'1,6%, e in generale delle borse europee.
** A imprimere un tono positivo alle periferie la debole lettura 'flash' dell'inflazione francese e spagnola - nel primo pomeriggio è attesa quella tedesca - che rafforza le attese del mercato per nuove misure espansive da parte della Bce al prossimo meeting di metà marzo.
** In Spagna, i prezzi al consumo armonizzati Ue hanno registrato a febbraio un calo dello 0,9% su anno, mettendo a segno la più consistente flessione da ottobre dopo il -0,4% del mese precedente.. Inattesa frenata su base annua anche per l'analogo indice francese: sempre secondo i dati preliminari, l'indice dei prezzi al consumo è sceso in territorio negativo a -0,1% da +0,3% registrato a gennaio, a fronte di attese per +0,1%.