Per Stanford (GAM Investments) il timing sembra essere propizio per le convertibili sfruttando la loro capacità di catturare buona parte dei rialzi di Borsa e, al contempo, offrire una buona protezione in quelle di ribasso
Potrebbe sembrare una proposta con un timing poco azzeccato quella di considerare le obbligazioni convertibili come un’alternativa al reddito fisso proprio quando, come confermato dai dati di aprile di Assogestioni, i risparmiatori italiani continuano a investire nei fondi obbligazionari classici. Tuttavia, se nei primi cinque mesi i sottoscrittori di questi fondi hanno potuto sfruttare condizioni favorevoli in molte asset class del reddito fisso – dai governativi alle obbligazioni societarie fino al debito emergente – proprio le robuste performance registrate tra gennaio e maggio hanno di fatto eroso gran parte dei margini di guadagno futuro. Ed è anche per questo che Jonathan Stanford, Investment Director di GAM, segnala le obbligazioni convertibili.
UN’ALTERNATIVA AL REDDITO FISSO
“Le consideriamo un’alternativa al reddito fisso, soprattutto nelle fase più complesse e meno lineari dei mercati finanziari, in virtù del proprio potenziale di generare rendimenti tipici del mercato azionario con livelli di volatilità similari a quelli del reddito fisso. Volatilità che, peraltro, può essere gestita tramite una rigorosa selezione della qualità del credito e del delta, ovvero il parametro che misura la sensibilità delle convertibili al mercato azionario” specifica l’esperto...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge