L'azionista di maggioranza della Volkswagen (ETR:VOWG), la famiglia Porsche-Piëch (attraverso la holding Porsche (ETR:P911_p) Se), si è detto favorevole alla chiusura degli stabilimenti tedeschi secondo il Financial Times (Ft).
Il quotidiano britannico cita, tra le ragioni della scelta, la preoccupazione nel lungo periodo per la competitività globale dell'azienda, di cui viene messo in conto un ridimensionamento a fronte della richiesta dei sindacati di salvare posti di lavoro riducendo piuttosto i dividendi per gli azionisti.
Come Volkswagen intende affrontare la crisi dell'azienda
Le difficoltà di Volkswagen e in generale del settore automobilistico europeo sono legate al calo delle vendite in Europa dovuto al ritardo sulla svolta elettrica del mercato intrapresa (e a basso costo) dai produttori cinesi, oltre all'elevato costo del lavoro.Dopo i dazi decisi dall'Ue sui veicoli elettrici Made in China grazie agli aiuti del governo di Pechino, per difendere la produzione europea dalla concorrenza sleale, case automobilistiche come Byd, Geely e Saic hanno iniziato a orientarsi verso la produzione e l'esportazione di veicoli ibridi, che non sono inclusi nei dazi.
La proposta dei lavoratori già respinta dall'azienda, che predeva di ridurre dividendi e bonus contestualmente all'orario di lavoro, avrebbe consentito di risparmiare circa 1,5 miliardi di euro.
La famiglia Porsche-Piëch ha sottolineato invece già da tempo di volere puntare su una maggiore efficienza dei costi, ipotizzando persino un disimpegno dalle sue partecipazioni azionarie nel gigante di Wolfsburg. La holding familiare deve infatti già fare fronte a un elevato indebitamento per altri asset, circa 5 miliardi di euro solo per Porsche secondo Ft.
I piani di taglio dei costi proposti finora dall'azienda automobilistica includono la chiusura di fabbriche (per la prima volta in Germania) e il conseguente licenziamento di migliaia di lavoratori, oltre a una riduzione dei salari del 10 per cento, con l'obiettivo di risparmiare circa 10 miliardi di euro.
I negoziati tra Volkswagen e i sindacati è entrata questa settimana nel quinto round, con il timore di nuovi scioperi nei prossimi giorni.