I prezzi dei bond hanno raggiunto dei picchi che suggeriscono prudenza. Tuttavia la Fed favorisce il debito emergente e l’high yield ma cominciano a intravedersi opportunità anche in Europa.
COSA FARE NELL’ESTATE 2019
L’estate porta spesso turbolenze sui mercati. Negli ultimi 30 anni non si contano i temporali estivi che hanno investito le piazze finanziarie globali: dalla crisi delle ‘tigri asiatiche’ di luglio 1997, all’agosto dell’anno dopo con il crollo del 40% in un giorno del rublo russo, alla crisi dell’Argentina l’anno scorso che ricorda quella dell’estate 2001 con il default di Buenos Aires. Per non parlare della ‘madre di tutte le crisi estive’ montata sui subprime già nel luglio 2007, o quella debito sovrano europeo dell’estate del 2011, superata grazie al ‘whatever it takes’ lanciato da Mario Draghi sempre a luglio di un anno dopo. Nel 2015 le vacanze dei mercati furono turbate dal crollo del mercato cinese, che perse in un mese 1/3 del suo valore. E poi l’estate del 2016, aperta dal voto a sorpresa sulla Brexit, o quella dell’anno scorso, segnata tra giugno e agosto dagli scambi di colpi nella guerra dei dazi tra Usa e Cina e la difficile stagione politica italiana nel duro confronto con Bruxelles sui conti pubblici che avevano fatto salire la temperatura sui mercati. Secondo Donatella Principe, director market and distribution strategy di Fidelity, anche l’estate del 2019 potrebbe riservare qualche sorpresa ‘bollente’ come spesso è successo negli ultimi 30 anni. Il consiglio per l’investitore, come illustrato dalla stessa Principe nell’articolo Possibili turbolenze estive sui mercati: esporsi, ma con prudenza, è esporsi, ma proteggendosi con diversificazione e decorrelazione...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge