Investing.com - Il prezzo dell’oro continua a salire questo lunedì, restando vicino al massimo di due anni, mentre l’argento tocca livelli che non si registravano dal luglio 2014.
I mercati finanziari USA saranno chiusi questo lunedì per la Festa dell’Indipendenza, e questo determinerà volumi di scambi piuttosto ridotti.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange i futures dell’oro USA con consegna ad agosto hanno toccato il picco intraday di 1.360,0 dollari l’onci troy, per poi attestarsi a 1.353,00 alle 06:53GMT, o 2:53AM ET, in salita di 14,00 dollari o dell’1,05%.
L’oro ha segnato un balzo di 16,70 dollari o dell’1,27% la scorsa settimana, il quinto aumento settimanale consecutivo. Il metallo prezioso è salito di quasi il 9% a giugno, il maggiore aumento mensile da febbraio. I prezzi sono saliti del 25% quest’anno, segnando una delle migliori performance semestrali in assoluto.
L’oro è stato supportato nelle ultime sessioni nel calo delle aspettative verso un aumento dei tassi Fed nei prossimi mesi; intanto, i mercati cercano ancora di riprendersi dopo la decisione shock della Gran Bretagna di lasciare l’Unione Europea.
Il metallo prezioso è schizzato a 1.362,60 dollari l’oncia troy il 24 giugno, un livello che non si registrava dal marzo 2014, dopo la decisione shock del Regno Unito di uscire dall’UE, decisione che ha spinto gli investitori a gettarsi sugli investimento rifugio.
Per gli operatori dei mercati si fa sempre più remota la possibilità di futuri aumenti dei tassi dalla Fed nel corso dell’anno dopo la Brexit. Infatti, sui mercati dei futures si valuta addirittura la possibilità di un taglio dei tassi dalla Fed prima della fine dell’anno. Secondo lo strumento CME Fed Watch, attualmente c’è lo 0% di probabilità di un aumento dei tassi ed il 3% di possibilità di un taglio dei tassi.
Sempre sul Comex i futures dell’argento con consegna ad settembre sono schizzati di oltre il 6%, al massimo giornaliero di 21,22 dollari l’oncia troy, il massimo degli ultimi due anni, per poi attestarsi a 20,47 dollari, in salita di 88,2 cenntesimi o del 4,5%.
La scorsa settimana i futures sono schizzati del 9,87%, o di 1,75 dollari, segnando la migliore performance dall’agosto 2013.
Il rame con consegna a settembre sale dello di 2,6 centesimi o dell’1,17% a 2,243 dollari la libbra nella mattinata degli scambi londinesi, nelle speranze che in Cina vengano adottate nuove misure di stimolo a sostegno dell’economia, sostenendo così al contempo le previsioni per la domanda della materia prima.
Questa settimana, l’attenzione dei mercati inizierà a spostarsi dalla Brexit ai dati economici e monetari negli USA, in attesa dei dati sull’occupazione non agricola di giugno e dei verbali del FOMC. Sono attesi inoltre i dati dell’ISM sul comparto terziario nella giornata di mercoledì.