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Le cinque cose da seguire sui mercati questo martedì

Pubblicato 29.08.2017, 11:05
Aggiornato 29.08.2017, 12:05
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo martedì

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo martedì 29 agosto:

1. La Corea del Nord lancia un missile verso il Giappone

La Corea del Nord nelle prime ore della mattinata asiatica ha lanciato un missile che ha sorvolato il Giappone atterrando nel Pacifico a circa 1.180 chilometri dalla regione settentrionale di Hokkaido, alimentando le tensioni nella penisola coreana.

L’ultima volta che un missile aveva sorvolato il Giappone era stato nel 2009.

Gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud hanno chiesto un vertice con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere dell’accaduto, secondo quanto reso noto dai diplomatici. Il vertice dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza si svolgerà nel corso della giornata.

I mercati globali sono stati scossi all’inizio del mese quando il Presidente Donald Trump aveva avvertito la Corea del Nord che sarebbe andata incontro a “fuoco e furia” se avesse continuato a minacciare gli Stati Uniti.

Pyongyang aveva risposto dichiarando che stava considerando un attacco a Guam, un territorio statunitense, anche se poi aveva fatto un passo indietro.

2. Crollo delle borse globali spaventate dal lancio del missile nordcoreano

I titoli azionari globali crollano per la bassa propensione al rischio, dopo l’ultima provocazione di Pyongyang che ha scatenato le tensioni globali.

Le borse asiatiche hanno chiuso al ribasso, con crolli degli indici di riferimento a Tokyo e Seoul.

In Europa, i titoli sono crollati di quasi il 2% al minimo di sei mesi, con le principali borse della regione in negativo.

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Intanto, i future USA puntano ad un’apertura al ribasso a Wall Street, con i principali indici in calo tra lo 0,6% e l’1%.

L’indice VIX, noto come l’indice della paura a Wall Street, è schizzato di quasi il 24% a 13,98.

3. Gli investitori scelgono gli investimenti rifugio

I tradizionali investimenti rifugio, come oro, yen e franco svizzero sono molo richiesti sulla scia dell’aumento dei timori geopolitici dopo il lancio del missile da parte della Corea del Nord.

Il prezzo dell’oro schizza dell’1,2% a 1.330,62 dollari, un livello che non si registrava dal 9 novembre.

Intanto, il dollaro scende dello 0,7% contro lo yen a 108,50 dopo aver segnato il minimo di oltre quattro mesi di 108,34.

Il biglietto verde scende anche contro il franco svizzero, con la coppia USD/CHF che crolla dell’1,1% al minimo di un mese di 0,9450.

Molto richiesti anche i Buoni del Tesoro USA, facendo scendere il rendimento dei buoni a 10 anni al minimo di nove mesi del 2,086%.

4. L’euro supera gli 1,20 dollari per la prima volta dal gennaio del 2015

L’euro sale al massimo dal gennaio 2015, i trader continuano a comprare la moneta unica dopo che il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi non ha espresso apprensione per il recente rafforzamento della valuta in occasione del discorso di Jackson Hole.

L’euro si attesta a 1,2058 contro il dollaro, su dello 0,7% dopo aver toccato il massimo di 1,2096, un livello che non si registrava dal gennaio 2015.

La valuta è schizzata ad un nuovo massimo di otto anni contro la sterlina, con la coppia EUR/GBP a 0,9305.

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L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,6% a 91,62, dopo aver segnato 91,56, il minimo dal gennaio del 2015.

5. Sul mercato degli energetici si continua a valutare l’impatto di Harvey

Il prezzo del greggio fatica a riprendersi dai crolli della seduta precedente e i future della benzina si staccano dal massimo dal luglio 2015 mentre si continuano a valutare i danni della tempesta tropicale Harvey.

Le forti inondazioni causate da Harvey hanno costretto molte raffinerie a chiudere nella Costa del Golfo USA, mentre le pesanti piogge sono arrivate nella zona di Houston, già colpita dalle alluvioni.

La tempesta, che ha toccato terra venerdì, dovrebbe riacquistare forza prima di ritornare verso terra vicino al confine tra Texas e Louisiana mercoledì.

Il greggio USA sale dello 0,2% a 46,64 dollari al barile, dopo essere sceso al minimo di cinque settimane di 46,15 dollari nella seduta precedente, mentre il Brent, il riferimento globale, è in calo dello 0,2% a 51,30 dollari.

Intanto, i future della benzina, schizzati del 7% al massimo di due anni di 1,779 dollari, crollano dell’1% a 1,568 dollari al gallone.

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