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Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Pubblicato 25.01.2019, 11:41
Aggiornato 25.01.2019, 11:41
© Reuters.

1. Wall Street punta ad un’apertura positiva

I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura positiva grazie all’impennata di ieri dei titoli legati ai semiconduttori che ha spinto i mercati asiatici ed europei al massimo di sette settimane nella notte e che incoraggia il sentimento.

L’impennata ha fatto passare in secondo piano la delusione di ieri per il fatto che il Senato USA non sia riuscito a rompere l’impasse sul parziale blocco delle attività amministrative.

Alle 5:25 ET (10:25 GMT) i future Dow blue chip salgono di 145 punti, o dello 0,6%, i future S&P 500 vanno su di 17 punti, o dello 0,6% mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech salgono di 62 punti, o dello 0,9%. Oltre al settore tech, anche il forte report sugli utili di Starbucks (NASDAQ:SBUX), pubblicato ieri dopo la campanella, contribuisce all’entusiasmo.

2. Attesi utili di AbbVie, Colgate-Palmolive ed Air Products

Il calendario degli utili questo venerdì è relativamente leggero: prima della campanella sono attesi, tra gli altri, i risultati della compagnia farmaceutica AbbVie (NYSE:ABBV), del gruppo di prodotti chimici e gassosi Air Products (NYSE:APD) e del colosso dei beni di consumo Colgate-Palmolive (NYSE:CL).

I risultati del settore farmaceutico finora questo trimestre sono stati misti, con Bristol-Myers Squibb (NYSE:BMY) che ha battuto le aspettative ieri ed Abbott Labs (NYSE:ABT) che è sceso dopo il report.

Intanto, il colosso svedese delle telecomunicazioni Ericsson (BS:ERICAs) schizza del 2,4% dopo un report positivo sul quarto trimestre. Le condizioni nei suoi mercati chiave dovrebbero migliorare, con i governi occidentali che contrastano le ambizioni di Huawei, uno dei suoi principali rivali. Intanto, il gigante britannico delle telecomunicazioni Vodafone (LON:VOD) scende ad un nuovo minimo di nove anni dopo aver riportato un rallentamento delle entrate alla fine del 2018.

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3. Attesi dati su ordinativi di beni durevoli e vendite di case nuove

Per oggi sono previsti due aggiornamenti sullo stato di salute dell’economia USA: gli ordinativi di beni durevoli per dicembre alle 08:30 ET, seguiti dalle vendite di case nuove di novembre alle 10:00 ET.

Gli ordinativi di beni durevoli core, che si sono indeboliti negli ultimi mesi, dovrebbero essere saliti dello 0,3% a dicembre, invertendo il calo di novembre.

Le vendite di case nuove dovrebbero essere aumentate a 560.000 unità, sebbene siano antecedenti all’ultimo aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve, che renderà i mutui più costosi. Gli investitori avranno altre informazioni sul settore immobiliare dall’azienda edile DR Horton (NYSE:DHI), che pubblicherà i risultati trimestrali nel corso della giornata.

4. Dollaro misto tra sterlina forte ed euro debole

Il dollaro è misto contro le altre principali valute mentre l’euro è in calo sulla scia dell’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche sceso al minimo di due anni. Benoit Coeure, membro del direttivo della Banca Centrale Europea, ha suggerito che la BCE potrebbe non alzare affatto i tassi quest’anno, come si prevedeva invece finora, per via del rallentamento dell’economia. Coeure ha affermato che è “troppo presto” per dire se i tassi saliranno nel 2019.

Intanto, la sterlina segna il massimo di tre mesi contro il dollaro e il massimo di due anni contro l’euro, dopo il report che ha alimentato ulteriormente le speranze che il paese non esca dall’Unione Europea senza accordo a marzo.

5. Il greggio si stacca dai massimi della notte

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I future del greggio si staccano dai massimi della notte seguiti alla notizia che gli Stati Uniti starebbero pensando a delle sanzioni sulle esportazioni venezuelane. Le sanzioni inasprirebbero ulteriormente le scorte globali, aggiungendosi a quelle sull’Iran, un esportatore ancor più importante di oro nero. Tuttavia, il quadro a breve termine è meno rialzista: ieri la Energy Information Administration ha reso noto che le scorte di greggio USA sono salite di 7,97 milioni di barili nella settimana terminata il 18 gennaio, contro le previsioni di una riduzione di 0,042 milioni di barili.

Nel corso della giornata Baker Hughes rilascerà gli aggiornamenti sul numero di impianti di trivellazione attivi. I dati della scorsa settimana hanno mostrato il calo maggiore in oltre due anni, in linea con gli avvertimenti dei principali produttori di petrolio da scisto secondo cui taglieranno gli investimenti nella produzione per via dei prezzi bassi.

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