L'Ue ha ridotto la tariffa aggiuntiva sui veicoli elettrici Tesla (NASDAQ:TSLA) prodotti in Cina al 9%, rispetto al 20,8% precedentemente previsto. La nuova tariffa è significativamente più bassa rispetto alla forbice tra il 17% e il 36,3% imposta ad altri produttori cinesi di veicoli elettrici. L'onere minore potrebbe potenzialmente incrementare le vendite di Tesla nella regione.
Tuttavia, il piano è soggetto all'approvazione della maggioranza dei 27 Stati membri dell'Unione europea entro il 31 ottobre. Se approvate, le nuove tariffe rimarranno in vigore per i prossimi cinque anni.
Inchiesta anti-sovvenzioni sulle auto elettriche
La decisione ha fatto seguito alla richiesta di Tesla di una valutazione individuale in merito alle tariffe della Commissione europea sui veicoli elettrici prodotti in Cina, delineate a luglio.L'Ue ritiene che le sovvenzioni di Pechino all'industria siano "ingiuste" e causino un "pregiudizio materiale" ai produttori di automobili dell'Unione. Dopo aver condotto la sua indagine, la Commissione ha concluso che Tesla ha ricevuto meno sovvenzioni dal governo cinese.
La casa automobilistica statunitense ha beneficiato principalmente di forniture di batterie a prezzi inferiori a quelli di mercato, nonché di vantaggiose riduzioni dell'uso del suolo e dell'imposta sul reddito per gli esportatori in Cina.
La tariffa aggiuntiva imposta si aggiunge al dazio del 10% già applicato alle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina.
Rivisti i dazi nella proposta Ue
L'Ue ha anche rivisto i dazi su altre case automobilistiche cinesi, fissandoli al 36,3% per SAIC Motor, al 19,3% per Geely e al 17% per BYD, tutti leggermente inferiori alle proposte precedenti.Ai produttori cinesi di veicoli elettrici che hanno collaborato all'indagine dell'Ue sono state assegnate tariffe più basse nella proposta, con il 21,3% per Dongfeng Motor Group e Nio. Quelli che non hanno collaborato potrebbero subire una tariffa del 36,3%.
Il ministero del Commercio cinese ha risposto affermando che la decisione dell'Ue si basa su "fatti determinati unilateralmente, non su fatti concordati reciprocamente".
La Cina si oppone fermamente alla decisione ed ha espresso notevoli preoccupazioni, sostenendo che non vi sono prove sufficienti che le importazioni di veicoli elettrici cinesi abbiano causato un "sostanziale pregiudizio materiale" ai produttori di automobili dell'Ue.
L'export cinese di veicoli elettrici nell'UE ha subito una flessione
Secondo Dataforce, a luglio le immatricolazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina, come BYD e MG, sono calate del 45% trimestre su trimestre. La China Passenger Car Association (CPCA) ha inoltre rivelato che le esportazioni di NEV cinesi (veicoli elettrici di prossimità urbana che solitamente sono costruiti per avere una velocità non superiori a 50 km/h), compresi i veicoli elettrici puri (EV) e le auto ibride plug-in, sono diminuite del 15,2% a giugno rispetto a maggio.Le esportazioni di Tesla EV di produzione cinese verso l'Ue sono scese al livello più basso dal terzo trimestre del 2022. In un rapporto separato, la Camera di Commercio cinese ha dichiarato che le esportazioni di veicoli elettrici cinesi verso l'Ue sono scese del 30% su base annua a giugno e sono diminuite del 14,6% nella prima metà del 2024 rispetto al 2023. Si ritiene che questo calo sia legato alle tariffe aggiuntive provvisorie dell'Ue sui veicoli elettrici prodotti in Cina.
La cinese BYD supera Tesla
Tuttavia, il marchio cinese di NEV più venduto, BYD, ha resistito ai venti contrari della normativa e la sua quota di mercato in Europa è salita all'8,5% a luglio. BYD è diventato un rivale globale di Tesla e ha superato il brand Usa per diventare il più grande venditore di veicoli elettrici al mondo nell'ultimo trimestre del 2023. Rispetto ad altri produttori cinesi di veicoli elettrici, BYD è quello che deve pagare le tariffe più basse dell'Ue.La casa automobilistica cinese prevede che alcuni dei suoi modelli continueranno a ottenere profitti più elevati nell'Ue rispetto alla Cina, anche dopo l'imposizione delle nuove tariffe. BYD vende le auto in Europa a un prezzo quasi doppio rispetto a quello cinese. Inoltre, il vantaggio tecnologico di BYD le consente di ridurre i costi fino al 20%.
Il più grande venditore cinese di veicoli elettrici prevede di lanciare il suo modello più economico, il Seagull, in Europa il prossimo anno.
Cosa significano le tariffe per i prezzi delle auto in Europa?
Come sottolineato da ING, le tariffe faranno aumentare i prezzi dei veicoli elettrici e rallenteranno la spinta verso il net zero."L'obiettivo dell'Ue di eliminare gradualmente i veicoli ICE entro il 2035 doveva già affrontare delle sfide. La quota di mercato dei veicoli elettrici a batteria è scesa dal 14,5% nel 2023 al 12% nei primi quattro mesi del 2024. Ulteriori tasse sui veicoli elettrici cinesi potrebbero ritardare la disponibilità di una gamma più ampia di veicoli elettrici a prezzi più accessibili in Europa".
ING ha anche osservato che i veicoli elettrici in Europa rimangono troppo costosi per i consumatori medi.
"I prezzi medi al dettaglio dei veicoli elettrici in Cina sono significativamente più bassi che in Europa. Ad esempio, in Germania la MG4 di SAIC costa 34.900 euro, mentre in Cina costa 109.800 yuan (13.917 euro). Tuttavia, si tratta di un prezzo inferiore al prezzo medio di acquisto di un veicolo elettrico in Europa, poiché la maggior parte delle auto vendute in Europa sono ancora modelli premium.
"Le misure proposte dall'Ue renderebbero i veicoli elettrici ancora più costosi e meno accessibili per i consumatori europei", ha dichiarato ING in un rapporto.