MILANO (Reuters) - Inizio d'anno negativo per il mercato obbligazionario italiano, il quale, tra volumi sottili, fa i conti con la possibilità, ventilata dal membro del board della Banca centrale Benoit Coeurè, che il quantitative easing possa chiudersi a settembre, mentre gli occhi degli investitori sono già puntati sulle elezioni in agenda il 4 marzo.
** Intervistato nel fine settimana dal giornale finanziario cinese Caixin Global, Coeurè ha sostenuto ci siano ragionevoli possibilità che l'estensione degli acquisti di bond stabilita in autunno possa essere l'ultima.
** Lo scorso ottobre la Bce ha deciso di allungare almeno fino a settembre di quest'anno il Qe, dimezzandone l'importo mensile a 30 miliardi di euro a partire da questo mese.
** Francoforte, in occasione del consiglio di dicembre, ha poi ribadito che resta nella facoltà dell'istituto aumentare o ridurre l'importo e durata del programma, varato per ridare fiato alla crescita e all'inflazione, se fosse necessario.
** Confermata anche l'intenzione di mantenere i tassi d'interesse all'attuale minimo storico per un periodo prolungato di tempo, e ben oltre la chiusura del Qe.
** Le parole di Coeurè hanno pesato sul comparto dei titoli di Stato della zona euro, ma in particolare sui Btp, che risentono della fase d'incertezza politica che potrebbe aprirsi con le elezioni.
** Al momento infatti i sondaggi non attribuiscono a nessun partito o coalizione la maggioranza parlamentare necessaria a formare un governo. Primo partito risulta essere il Movimento 5 Stelle, che propone un referendum sull'euro, come extrema ratio se i partner Ue non accettassero una riforma dei Trattati, giudicati penalizzanti per l'economia italiana.
** Il M5S, inoltre, secondo quanto riportato dai quotidiani italiani in questi giorni, nell'ambito di una revisione delle proprie regole, si appresta a rimuovere il divieto di associarsi ad altre forze politiche, aprendo alla possibilità -- finora esclusa -- di alleanze post-elettorali.
** In questo contesto, il tasso del decennale italiano ha chiuso in area 2,1%%, massimo dalla fine di ottobre, da 2,009% dell'ultima chiusura del 2017.
** Ai massimi dal 19 ottobre anche lo spread con l'analoga scadenza del Bund, che in chiusura si è attestato a 164 punti base, dopo una fiammata a 165 punti base da 159 punti base del 29 dicembre.
** In salita a 50 punti base da 47 punti base dell'ultima chiusura anche il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e spagnoli sul tratto a dieci anni, considerato un barometro del rischio politico italiano.
** Incombe, inoltre, sul primario l'emissione via sindacato di un nuovo bond decennale da parte dell'Irlanda, che questo pomeriggio ha incaricato a tal scopo un pool di dealer. Dublino, secondo quanto riferito da una fonte di mercato, punta a raccogliere 3-4 miliardi di euro, che coprirebbero circa un quarto delle esigenze di finanziamento di quest'anno.
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FUTURES BUND MARZO 161,38 (-0,30)
FUTURES BTP MARZO 135,00 (-1,14)
BTP 2 ANNI (SET 19) 107,300 (-0,043) -0,154%
BTP 10 ANNI (AGO 27) 99,656 (-0,787) 2,099%
BTP 30 ANNI (MAR 47) 88,941 (-1,915) 3,320%
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TREASURY/BUND 10 ANNI 200 200
BTP/BUND 2 ANNI 53 53
BTP/BUND 10 ANNI 164 159
minimo 155,7 154,1
massimo 165,0 159,6
BTP/BUND 30 ANNI 208 202
BTP 10/2 ANNI 225,3 216,3
BTP 30/10 ANNI 122,1 120,0
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