Investing.com - I mercati azionari europei si muovono con relativa calma, anche a causa della mancanza del riferimento di Wall Street, ieri chiuso per il Giorno del Ringraziamento, mentre oggi aprirà soltanto per una mezza sessione.
"Durante la sessione di ieri, abbiamo notato come gli investitori stanno evitando le posizioni a rischio, scelta che si riflette nella migliore performance relativa delle obbligazioni sovrane rispetto alle azioni", affermano gli analisti di Link Securities.
La situazione, però, resta tesa in tutti mercati, nonostante la calma apparente che vediamo nel mercato italiano (lo spread è tornato a scendere) e che in queste settimane aveva influenzato le borse europee.
Ecco i 5 fattori che evidenziano l’attuale prudenza nel mercato:
1. Brexit
Proseguono i progressi, con la stesura di un progetto comune Regno Unito-Unione europea sul regime transitorio del Brexit, che ieri ha consentito un apprezzamento della sterlina vicino all'1% nei confronti sia dell’euro che del dollaro.
Anche se l'attenzione degli investitori si rivolgerà alla giornata di domenica prossima (25 novembre) quando i leader europei discuteranno l'accordo di divorzio tra il Regno Unito e l'Unione europea, "l'incontro chiave sarà con il Parlamento britannico (a dicembre o all'inizio del 2019), dove vedremo se Theresa May sarà in grado di superare il rifiuto degli euroscettici. Riteniamo che l'opzione più ragionevole sia quella di andare avanti, date le conseguenze negative di un “No Agreement of a Hard Brexit”, anche se l'incertezza rimarrà alta nel breve termine", spiegano gli esperti di Renta 4.
2. Italia
Continua il braccio di ferro tra l'Italia e la Commissione Europea, con i leader italiani che non vogliono ammorbidire la loro posizione nei confronti di Bruxelles e che insistono per mantenere invariata la manovra di bilancio 2019. "Anche così, i tassi di rendimento (IRR) e lo spread italiano continuano a migliorare fino al 3,4% e 304 punti base (rispetto ai massimi del 3,7% e 336 punti base raggiunti martedì) supponendo che alla fine l'Italia e l'UE cercheranno un avvicinamento (Di Maio ha detto di essere aperto al dialogo con l'Europa)", spiegano da Renta 4.
José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets, sottolinea che "c'è molta confusione. Alcuni pensano che sarà negoziato, altri no. Savona, il controverso ministro avrebbe minacciato di dimettersi, per poi smentire. Il caos è totale. Ma per ora il mercato è stabile perché vede che il rendimento del Btp italiano è in calo. Gli specialisti, però, avvertono che sarebbe opportuno chiudere nel breve andando in profitto, in quanto non si aspettano miglioramenti in questo momento.
3. Cina - Stati Uniti
Gli analisti di Link Securities sottolineano che questa mattina è stata pubblicata sui media una notizia che a loro avviso renderà gli investitori un po' nervosi. Questi esperti sottolineano "la risposta virulenta del ministro del commercio cinese alle accuse formulate in un rapporto del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, in cui ha insistito su pratiche commerciali sleali, irragionevoli e distorsive del mercato impiegate dalla Cina. Sembra che la tensione tra i due paesi in termini di scambi commerciali sia in aumento in vista della riunione dei rispettivi presidenti nel quadro del G20 la prossima settimana, che a quanto pare elimina la possibilità che venga raggiunto un accordo".
Tuttavia, questi analisti sono relativamente ottimisti sulla questione: "Pensiamo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, colui che ha stretto la corda più forte, possa essere interessato a raggiungere un principio di accordo che possa essere accolto positivamente dai mercati.
4. La fiducia europea
Secondo gli analisti di Bankinter (MC:BKT), i verbali della riunione della Banca Centrale Europea (BCE) tenutasi il 25 ottobre, "confermando che il punto di vista sull'economia è peggiore di quanto inizialmente previsto, ma non abbastanza per cambiare la tabella di marcia circa il ritiro degli stimoli monetari”.
Gli esperti dell’istituto ricordano anche che la fiducia dei consumatori (dati preliminari) è scesa a novembre a -3,9 punti (rispetto al -3,0 previsto e al -2,7 precedente), raggiungendo, così, livello più basso degli ultimi venti mesi.
5. Petrolio
José Luis Cárpatos, di Serenity Markets, avverte che il petrolio sta tornando a scendere in maniera netta, "che non è esattamente una buona notizia, in quanto proseguono le preoccupazioni per il calo della domanda globale e per l'inarrestabile aumento della produzione negli Stati Uniti.