Nella guerra dei dazi a rimetterci adesso è la Cina, ma secondo l’ex ministro del Tesoro Grilli, che non vede all’orizzonte una recessione Usa, il punto interrogativo più grande nello scacchiere economico globale riguarda la crescita dell’Ue
La sorpresa numero uno è che gli Stati Uniti sono in ottima salute. Nessuna recessione all’orizzonte almeno fino alle presidenziali del prossimo anno. La guerra dei dazi? Ad oggi fa più male a Pechino che a Washington. Ma il vero assente nello scacchiere economico è l’Europa che rischia grosso soprattutto con la Brexit che potrebbe spazzare via un polo finanziario che si riconosceva nella city londinese. Vittorio Grilli, già ministro del Tesoro con il governo tecnico di Mario Monti, oggi chairman di Jp Morgan Italia e chairman del Corporate and Investment Banking per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa (EMEA) ha raccontato alla platea di Altagamma, presso la Sala Regina di Montecitorio, gli scenari economici e finanziari che ci aspettano nei prossimi mesi.
STATI UNITI IN OTTIMA SALUTE, CINA NON PIÙ EMERGENTE MA IN DIFFICOLTÀ
“Non ci sarà il tanto atteso rallentamento degli Stati Uniti perché l’economia statunitense è in ottima salute – ha detto – In parte per la riforma fiscale introdotta dal presidente Donald Trump ma anche per i cambiamenti di politica introdotti dalla Federal Reserve, che ha modificato sostanzialmente le previsioni sui tassi d’interesse. Gli Usa sono ancora in ottima salute, se ci sarà una crisi questa ci sarà almeno tra un anno e mezzo, dopo le elezioni presidenziali”. Se Gli Stati Uniti vanno a gonfie vele però è la Cina che “non è più un’economia emergente” ad avere maggiore difficoltà. “La sua economia cresce – ha spiegato Grilli – anche se è passata dai ritmi del 10% visti negli anni scorsi a quelli attuali del 6% e nasconde delle grandi debolezze che hanno a che fare soprattutto con il settore finanziario e delle grandi aziende pubbliche di Pechino”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge