Investing.com - Il prezzo del greggio crolla negli scambi europei di questo mercoledì, toccando il minimo di due settimane, con i traders in attesa dei nuovi dati settimanali sulle scorte USA di greggio e prodotti raffinati.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio alle 10:30 ET (14:30 GMT) ed è previsto un aumento di 921.000 barili.
Le scorte di benzina dovrebbero essere diminuite di 1,157 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati, che comprendono il combustibile da riscaldamento ed il gasolio, dovrebbero essere scese di 157.000 barili secondo gli analisti.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha reso noto che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 942.000 barili nella settimana terminata il 26 agosto.
Le scorte di benzina sono scese di 1,65 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati sono diminuite di 800.000 barili sulla settimana.
Il greggio con consegna ad ottobre sul New York Mercantile Exchange tocca il minimo della seduta di 45,75 dollari al barile, un livello che non si registrava dal 15 agosto. Il prezzo si è poi attestato a 46,16 dollari alle 4:04 ET (08:04 GMT), in calo di 19 centesimi, o dello 0,41%.
Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono crollati di 63 centesimi, o dell’1,34%, dal momento che il dollaro forte ed i timori per l’eccesso di scorte hanno pesato sul sentimento.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a novembre scende di 32 centesimi, o dello 0,66% a 48,38 dollari al barile, il minimo dal 16 agosto.
Ieri, il prezzo del Brent scambiato sulla borsa di Londra è crollato di 72 centesimi, o dell’1,46%, tra la riduzione delle speranze di vedere un congelamento della produzione ed i timori di un aumento della produzione in Medio Oriente ed Africa.
Le probabilità che il prossimo vertice tra i principali produttori di greggio in agenda a settembre possa portare ad un intervento per ridurre l’eccesso delle scorte globali si sono ridotte notevolmente dopo che, la scorsa settimana, il Ministro per l’Energia saudita ha affermato che non crede che sia necessario un “intervento significativo” sul mercato.
I commenti sono stati resi in vista di un vertice informale dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio che si terrà in Algeria alla fine del mese prossimo, durante il quale i principali produttori della materia prima potrebbero discutere della possibilità di congelare la produzione.
Tuttavia, gli analisti e i traders restano scettici sul fatto che il vertice possa portare ad una qualche azione concreta per la riduzione delle scorte in esubero.
Il prezzo del greggio è schizzato di quasi 10 dollari al barile, quasi il 25%, nelle prime tre settimane di agosto, grazie alle aspettative di un congelamento della produzione da parte dei principali produttori in occasione di un vertice informale dell’OPEC che si terrà in Algeria il mese prossimo.
Il tentativo di congelamento della produzione all’inizio dell’anno è fallito quando l’Arabia Saudita si è tirata indietro dopo il rifiuto dell’Iran di prendere parte all’iniziativa, mettendo in evidenza la difficoltà di raggiungere un accordo da parte di paesi rivali dal punto di vista politico.