Investing.com - Con le borse europee che restano deboli, l'attenzione su Wall Street oggi si concentrerà sulle elezioni legislative di medio termine che si svolgeranno negli Stati Uniti. Gli analisti scompongono gli scenari probabili e i loro effetti.
1. Reazione del mercato
Jesse Cohen, analista senior di Investing.com, dice che "il Partito Repubblicano di Donald Trump dovrebbe mantenere una ristretta minoranza nel Senato, mentre i Democratici potrebbero riprendere il controllo del Congresso. Questo risultato sarebbe molto positivo per i mercati se consideriamo che, storicamente, le azioni americane hanno fatto solidi progressi durante la stallo del governo.
Aggiunge che, "se i repubblicani hanno una maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, i valori potrebbero essere potenziati nei mesi successivi da un aumento della probabilità di ulteriori tagli fiscali. Invece, un'avanzata democratica potrebbe mettere sotto pressione i titoli azionari, poiché potremmo essere di fronte a un cambiamento in molte delle politiche che Trump ha attuato a favore della crescita e l'accumulo di cause legali contro di lui e la sua.
Link Securities sottolinea che, "storicamente, e indipendentemente dal risultato che di solito è favorevole al partito che non governa, le borse americane tendono a fare bene dopo queste elezioni. Dovremo vedere se questo sarà il caso. Il mercato sconta lo scenario commentato. Se ce ne sono altri, la reazione dei mercati azionari può essere molto diversa: molto positiva se i repubblicani sorprendono e mantengono il controllo delle due camere, e negativa se saranno i democratici a raggiungere questa pietra miliare.
Sulla stessa linea Bart Hordijk, analista di Monex Europe, il quale sottolinea che "se l'esito delle elezioni fosse stato incerto, probabilmente avremmo visto più azione sui mercati. Poiché questo non è il caso, sembra che alle borse non importi molto del risultato.
2. Reazione del dollaro
Diego Fernández Elices, direttore generale degli investimenti di A&G Banca Privada, concorda sul fatto che "per i mercati azionari può essere un evento con un impatto minimo", esaminando i possibili scenari.
- “Con il Senato Repubblicano e il Congresso Democratico, pensiamo che ci sia ancora poco potenziale per un aumento, dato che Trump ha già consumato il suo credito e perderebbe la sua capacità di agire, anche se lo scenario sarebbe molto continuo”.
- “Se i repubblicani mantenessero il controllo di entrambe le camere, potremmo parlare di un maggiore stimolo fiscale, ma questo sarebbe contrastato da una politica monetaria più restrittiva che neutralizzerebbe gli effetti degli stimoli. Forse vedremmo un aumento del dollaro".
- “Nel caso remoto di vittoria dei democratici in entrambe le camere, la capacità di manovra sarebbe molto limitata, non essendo in grado di adottare grandi misure fiscali fino al 2020, ma avrebbe dala sua la possibilità di cambiare la percezione e, eventualmente, i tassi scenderanno un po', con il deprezzamento del dollaro e con le obbligazioni del governo americano che vedono l’aumento dei prezzi".
Kathy Lien, direttore generale di FX Strategy di BK Asset Management, concorda con Fernandez Elices sull\'ultimo punto: "sappiamo che i tori del dollaro come i repubblicani controllano il Congresso, perché sostengono le politiche di Trump. Se i repubblicani mantenessero il controllo di entrambi i rami del governo, il dollaro salirà in alto. La valuta USD/JPY potrebbe raggiungere il livello 114 e la coppia EUR/USD potrebbe lasciare il livello 1.1350. Se il Congresso uscirà diviso, con i Democratici a capo della Camera e i Repubblicani a capo del Senato, la possibilità di una situazione di stallo legislativo - che renderebbe difficile per il presidente approvare politiche come la riduzione delle tasse per la classe media - sarebbe negativa per il dollaro. Ma in questo caso, la reazione non dovrebbe durare a lungo. Lo scenario più ribassista per il dollaro sarebbe rappresentanto dalla vittoria dei Democratici allaa Camera e al Senato, nel qual caso dovremmo vedere un enorme crollo del biglietto verde che porterebbe la coppia EUR/USD al livello 1.15 e la coppia USD/JPY a 112.
3. A proposito di Trump e della sua politica
Christopher Gannatti, direttore dell'analisi per l\'Europa di WisdomTree, ritiene che "questa sarà un'elezione molto chiusa. Una Camera dei Rappresentanti controllata dai Democratici è tutt'altro che certo, anche se si tratta di un'opinione condivisa da diversi analisti. È importante riconoscere quanto sia veramente divisiva la politica statunitense in questa fase.
Gannatti ricorda il recente tweet lanciato da Trump sui progressi in corso con la Cina. "Se questo sia vero o meno non è importante: l'importante è il messaggio che invia al mercato, perché, se i mercati azionari aumentano, questo potrebbe andare a beneficio dei candidati repubblicani”.
Bart Hordijk, analista di Monex Europe, osserva che "le politiche del presidente Trump sono una piccola benedizione per il dollaro; aumenta il deficit fiscale, ma riesce a stimolare la crescita, i guadagni in dollari dei beni rifugio nascono dalle tensioni commerciali, ma questo può anche sconvolgere le catene del valore degli Stati Uniti (un giorno raggiunge un nuovo accordo con il NAFTA e il giorno dopo critica il tasso di crescita della Federal Reserve, ecc.). La perenne incertezza politica che Trump rappresenta non differisce molto dall\'incertezza delle elezioni di medio termine.
Juan Carlos Ureta, presidente di Renta 4, assicura che "Trump ha molto in gioco, perché se i Democratici dominano il Congresso sarà più facile far proseguire l’'impeachment' a causa del cosiddetto complotto russo, investigato dal procuratore Robert Mueller. Non sorprende, quindi, che il presidente americano sia profondamente coinvolto nella campagna e che giovedì scorso abbia cercato di incoraggiare i mercati azionari con un tweet quasi dando per scontato un accordo nella guerra commerciale con la Cina. Accordo, questo, che poi diversi membri del team Trump sono stati pronti ad affermare che sia ancora lontano dall'essere stato raggiunto, come Larry Kudlow, consigliere economico del governo americano.