di Luca Trogni
MILANO (Reuters) - Nel 2015 le emissioni lorde di titoli di Stato italiani si attesteranno a un livello simile a quello, intorno ai 460 miliardi, atteso per quest'anno. Il pesante profilo delle scadenze di titoli a medio-lungo termine sarà compensato da minori volumi di Bot e da un fabbisogno statale inferiore a quello 2014.
A dirlo è Maria Cannata, responsabile del Tesoro per la gestione del debito pubblico.
"Il valore complessivo delle emissioni dovrebbe essere non dissimile da quello di quest'anno, in conseguenza di maggiori scadenze di titoli a medio-lungo termine, ma minore circolante dei Bot e un fabbisogno inferiore" spiega a Reuters.
L'anno in corso dovrebbe concludersi con emissioni a ridosso dei 460 miliardi di euro. A metà settembre Cannata aveva parlato di "dieci miliardi in meno già acquisiti" rispetto ai 470 previsti in precedenza e di possibili ulteriori risparmi non spaventa il Tesoro.
"Considero la domanda del primo giorno oltre i 2,95 miliardi soddisfacente; anche se non c'è la valanga delle ultime volte, è comunque un dato superiore al primo giorno dell'emissione di ottobre 2012. D'altra parte il nostro funding è già molto avanzato" commenta Cannata. Secondo calcoli Reuters, prima del Btp Italia il funding aveva raggiunto l'83,5 del totale annuo.
Ad aprile dopo il primo giorno di sottoscrizione il precedente Btp Italia era stato collocato per 6,7 miliardi.
"Il motivo del minor ammontare di ordini penso sia da ricercare soprattutto nel tasso cedolare più basso, conseguenza della riduzione dei rendimenti fin qui registrata. Solo da aprile scorso, al momento della precedente emissione del Btp Italia, in quest'area della curva i tassi sono scesi di circa 50 punti base. Il mercato, peraltro, ancora risente della volatilità che ha caratterizzato la settimana scorsa" aggiunge.
La cedola minima è stata fissata dal Tesoro all'1,15%.
Per quanto riguarda le richieste degli investitori professionali - in calendario giovedì 23 con un differente codice Isin che verrà comunicato mercoledì sera - "dopo aver visto come si è conclusa la fase retail, ci faremo un'idea circa delle dimensioni finali dell'emissione per valutare quale quota allocare agli istituzionali" commenta la responsabile del Tesoro. "A quel punto decideremo quale ammontare può essere riservato alla seconda fase senza farci troppo influenzare da eventuali ordini gonfiati" aggiunge.
Nelle prime sei emissioni il Tesoro ha collocato il Btp Italia per circa 87 miliardi di euro.