WASHINGTON/PECHINO (Reuters) - L'amministrazione Trump alza la posta della disputa commerciale in corso con la Cina minacciando nuovi dazi del 10% su una lista di prodotti d'importazione per un valore di 200 miliardi di dollari, causando il ribasso delle Borse e spingendo la Cina ad annunciare eventuali contromisure.
Il ministro del Commercio cinese si è detto "scioccato" e ha annunciato che si rivolgerà all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), senza però specificare come immediatamente si concretizzerebbe la risposta di Pechino. L'iniziativa Usa è "completamente inaccettabile" si legge in una nota.
La cifra di 200 miliardi eccede il valore complessivo delle importazioni di prodotti Usa in Cina e quindi Pechino sarà costretta a trovare contromosse non standard. Le autorità cinesi hanno infatti dichiarato che risponderanno all'escalation di tariffe Usa anche per mezzo di misure "qualitative": secondo gli osservatori queste potrebbero prendere la forma, ad esempio, di una stretta ai controlli sulle aziende Usa in Cina, ritardi nell'approvazione di investimenti o anche boicottaggi di prodotti americani da parte dei consumatori.
La lista di beni su cui potrebbero essere imposte le nuove tariffe Usa, diffusa ieri sera da Washington, comprende migliaia di merci, tra cui prodotti alimentari, tabacco, prodotti chimici, carbone, acciaio, alluminio ma anche numerosi beni di consumo, quali pneumatici per auto, mobili, prodotti in legno, borse e valigie, cibo per cani e gatti, guantoni da baseball, tappeti, biciclette, serramenti, sci, mazze da golf fino alla carta igienica e ai prodotti di bellezza.
"Per oltre un anno l'amministrazione Trump ha pazientemente invitato la Cina a interrompere le proprie pratiche scorrette, aprire i suoi mercati e impegnarsi in una vera competizione di mercato" ha dichiarato il Rappresentante per il commercio Usa Robert Lighthizer, annunciando le nuove possibili tariffe. "Invece che affrontare le nostre legittime preoccupazioni, la Cina ha iniziato a rivalersi contro i prodotti Usa... non c'è giustificazione per tale azione".
La settimana scorsa Washington aveva già imposto dazi del 25% su importazioni cinesi per 34 miliardi di dollari, con l'immediata risposta, della stessa entità, da parte di Pechino. Entrambe le parti hanno in previsione nuove tariffe su ulteriori 16 miliardi di beni.