Gli Stati Uniti hanno ampliato lunedì l'elenco delle aziende tecnologiche cinesi soggette a restrizioni alle esportazioni, per colpire la capacità del gigante asiatico di produrre semiconduttori avanzati.
Le 140 aziende recentemente incluse nella cosiddetta "lista delle entità" hanno quasi tutte sede in Cina e comprendono quelle che producono apparecchiature utilizzate per i chip dei computer, strumenti per la produzione di chip e software, come Semiconductor Manufacturing International Corp., Beijing Naura, Acm Research, Piotech e SiCarrier.
Ma alcune sono aziende di proprietà cinese in Giappone, Corea del Sud e Singapore.
Le regole riviste sono state pubblicate lunedì sul sito web del Registro Federale degli Stati Uniti e saranno pubblicate nel corso della settimana.
Esse limitano inoltre le esportazioni di chip di memoria a larghezza di banda elevata (Hbm) di origine statunitense verso la Cina. Tali chip sono necessari per elaborare enormi quantità di dati in applicazioni avanzate come l'intelligenza artificiale.
Sk Hynix, Samsung Electronics e Micron sono i principali fornitori globali di Hbm.
Cina: "La mossa Usa è coercizione economica"
Il Ministero del Commercio cinese ha protestato e ha dichiarato che avrebbe agito per proteggere i propri "diritti e interessi", senza fornire alcun dettaglio.La Cina si oppone "con fermezza alle ultime misure di controllo degli Stati Uniti sulle esportazioni di semiconduttori", definendo la mossa "una tipica coercizione economica e una pratica non di mercato", ha dichiarato il ministero in un comunicato.
"Gli Usa stanno dicendo una cosa e ne fanno un'altra, esagerando il concetto di sicurezza nazionale" con abusi "delle misure di controllo dell'export" e "comportamenti unilaterali di bullismo", continua il comunicato.
L'industria dei semiconduttori "è altamente globalizzata" e "l'abuso di misure normative da parte americana ostacola gravemente i normali scambi economici e commerciali tra i Paesi, mina le regole di mercato e il relativo ordine internazionale e rappresenta una seria minaccia alla stabilità delle catene industriali e di fornitura globali", si legge ancora.
Gina Raimondo, segretario al Commercio degli Stati Uniti, ha dichiarato che la mossa è volta a compromettere la capacità della Cina di utilizzare tecnologie avanzate che "rappresentano un rischio per la nostra sicurezza nazionale".
"Gli Usa hanno adottato misure significative per proteggere la nostra tecnologia dall'essere usata dai nostri avversari in modi che minacciano la nostra sicurezza nazionale", ha commentato il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan.
L'aggiunta delle aziende alla "lista delle entità" significa che le licenze di esportazione saranno probabilmente negate a qualsiasi azienda statunitense che cerchi di fare affari con loro.
Gli Stati Uniti hanno dichiarato che la lista ha lo scopo di impedire alle aziende di sfruttare la tecnologia americana per produrre semiconduttori avanzati.
La Cina ha accusato gli Stati Uniti di perseguire "l'egemonia tecnologica", mentre Washington intensifica la pressione sul gigante tecnologico cinese Huawei e su altri produttori cinesi di tecnologie avanzate, bloccando l'accesso ai fornitori americani.
Le pressioni di Washington hanno spinto la Cina a intensificare gli sforzi per sviluppare i propri chip per computer avanzati e altre tecnologie, fornendo miliardi di sussidi e investimenti per l'industria.
I produttori cinesi hanno compiuto rapidi progressi, anche se in alcuni settori sono rimasti indietro di anni.
Pechino annuncia restrizioni a export verso Washington
Come risposta,la Cina ha annunciato l'introduzione di restrizioni sulle esportazioni verso gli Stati Uniti di alcuni materiali.Il ministero cinese del Commercio ha annunciato in una nota che, "al fine di salvaguardare la sicurezza e gli interessi nazionali", è stato deciso di "rafforzare i controlli sulle esportazioni di prodotti a duplice uso verso gli Stati Uniti".
In particolare è stato deciso di "vietare l'esportazione di prodotti dual-use verso utenti militari statunitensi o per scopi militari" e vietare l'export negli Usa "di prodotti a duplice uso come gallio, germanio, antimonio e materiali superduri", nonché di "attuare controlli più severi" sull'export verso gli Usa di prodotti dual-use come la grafite. Il ministero precisa che le restrizioni entrano in vigore con effetto immediato.