“Anche se il rally di fine 2023 può offrire alcune opportunità tattiche, manteniamo una view moderatamente prudente sulle azioni perché i mercati stanno scontando uno scenario di crescita moderata e di bassa inflazione”, spiegano gli analisti di Amundi
Con l’arrivo del 2024 i mercati continuano a interrogarsi su quando le Banche centrali taglieranno i tassi di interesse. Nelle ultime settimane, in particolare, le minori pressioni inflazionistiche e una Fed relativamente “dovish” hanno favorito il rialzo degli attivi rischiosi e delle obbligazioni. Al tempo stesso aumentano anche i rischi di speculazione, perché i mercati hanno già scontato molti dei guadagni attesi quest’anno. Anche per questo secondo Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer, e Matteo Germano, Deputy Group Chief Investment Officer di Amundi, ci sarà sì una svolta nella politica delle Banche centrali, ma i primi tagli dei tassi non arriveranno prima di maggio/giugno.
FED ATTENTA A POSSIBILE RIALZI DELL’INFLAZIONE
“Siamo dell’idea – spiegano i due analisti – che il rallentamento dell’economia (e quindi non solo il rallentamento dell’inflazione) spingerà la Fed ad adottare una politica espansiva, ma la Banca centrale statunitense seguirà con attenzione eventuali sorprese rialziste dei prezzi al consumo”. Sebbene l’inflazione sia in calo, infatti, per gli economisti di Amundi è ancora troppo presto per cantar vittoria...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge