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Rendimento e protezione: Arrivano i maxi coupon targati Unicredit

Pubblicato 28.07.2021, 10:07
© Reuters.
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Maxipremi già a novembre per la nuova famiglia di certificate lanciata da Unicredit (MI:CRDI). Da tre a quattro sottostanti per ottenere maxicoupon del 18% per le strutture più aggressive oppure del 10% con barriere dal 50 al 70%.

Siamo andati ad analizzare nel dettaglio la nuova offerta di certificate targati Unicredit perché in un mondo a tassi zero e volatilità sui minimi, con le banche centrali a dirigere il concerto dei mercati, ci pareva sfidante riuscire a offrire buoni rendimenti. Eppure il team di Piazza Gai Aulenti ha centrato l’obiettivo con prodotti interessati e soprattutto in grado di scommettere su temi specifici, senza mischiare troppi sottostanti decorrelati fra loro, in maniera da gestire al meglio la diversificazione di portafoglio e ridurre i rischi.

Con la nuova famiglia si può così sceglie di puntare sulla rivoluzione dell’auto elettrica selezionando un certificate Maxicedola con isin DE000HV8CQC6 e sottostanti Nio, Tesla (NASDAQ:TSLA) e Varta con barriera profonda al 50%, una maxicedola del 18% e cedole trimestrali del 4,8%. Certificate che oggi quota abbondantemente sotto la pari a 96,45 euro.

Oppure puntare sulla ripresa italiana con il maxicedola ad Isin DE000HV8CQ14 sottostanti Eni (MI:ENI), Enel (MI:ENEI), Leonardo e Intesa (MI:ISP) barriere al 60% maxicedola al 10% e cedole trimestrali dell’1,15%.

Ancora caldo il tema dei vaccini per esporsi su Curevac, Biogen e Biontech (NASDAQ:BNTX), il certificate con Isin DE000HV8CQ89 offre una maxicedola del 18% e premi trimestrali del 7,25%, alto anche il rischio con il vaccino di Curevac che non ha passato i test delle authority ma è già al lavoro per un altro vaccino e fissa il prezzo iniziale dopo un pesante calo in Borsa. Barriere al 50%.

L’offerta prosegue per un totale di 15 certificate tutti con data di valutazione per il maxipremio in agenda il 18 novembre di quest’anno e pagamento il 25, si prosegue poi con premi trimestrali e possibilità di rimborso anticipato dal sesto mese. Barriere dal 50 al 70% del livello iniziale e ultima data di valutazione ( se non interviene il rimborso anticipato) il 16 maggio 2024, con pagamento il 23 maggio 2024. Cliccando qui è possibile visionare la lista di tutti i prodotti.

Siamo andati a selezionare un certificate per capire nei dettagli il funzionamento di questi prodotti. La nostra scelta va per il Maxicedola con Isin DE000HV8CQB8 e sottostanti Tesla, Stellantis e Volkswagen (DE:VOWG). Oggi il certificate quota sulla parità a 100 euro con solo Volkswagen poco sotto il livello iniziale del 3,3%.

Il prodotto staccherà una maxicedola del 18% se il prossimo 18 novembre i tre sottostanti rileveranno sopra la barriera del 60% sul livello iniziale. Qui sotto la tabella che mostra i livelli di riferimento.

https://twitter.com/InvestingItalia/status/1420296501578903554

Incassata la Maxicedola (25 novembre) che, ricordiamo come tutte le cedole e il capital gain dei certificate, può essere utilizzata per compensare eventuali minus in portafoglio, si passa poi a cedole trimestrale dell’1,7%, (6,8% annualizzata).

Dopo sei mesi dall’emissione, il 16 febbraio 2022, se i tre sottostanti rileveranno sopra il livello iniziale, scatterà il rimborso anticipato a 100 euro. Possibilità che si ripeterà a ogni trimestre in concomitanza con la data di valutazione delle cedole. In caso di rimborso, già a febbraio, l’investitore incasserà 18% di maxicedola e l’1,7% di cedola trimestrale in soli sei mesi.

Se anche solo uno dei sottostanti non dovesse trovarsi sopra il livello iniziale, alla data di valutazione di febbraio, l’occasione di rimborso anticipato si ripresenterà i trimestri successivi.

Nel caso in cui non dovesse mai scattare la possibilità di rimborso anticipato allora il certificate arriverà alla sua scadenza naturale, con data per l’ultima valutazione fissata il 16 maggio 2024, se tutti i sottostanti si troveranno sopra il livello di barriera, il certificate verrà rimborsato a 100 euro, l’investitore oltre alla maxicedola del 18% avrà incassato cedole trimestrali pari al 6,8% annuo.

Lo scenario negativo lo avremo, alla data di valutazione finale, nel caso in cui, anche solo uno dei sottostanti, dovesse trovarsi sotto il livello di barriera, allora il certificate rimborserà replicando la performance del sottostante peggiore rispetto al livello iniziale. Se, ad esempio, Stellantis dovesse aver perso oltre 50% del suo valore, rispetto al livello iniziale, allora il certificato verrà rimborsato sotto ai 50 euro. Il conto dei profitti e delle perdite dipenderà dal numero di cedole incassate. In tutto, in tre anni, le cedole massime che si possono incassare sono una maxi da 18% e 11 cedole trimestrale dell’1,7% pari a 18,7% ovvero in totale il 36,7% (al lordo delle imposte ma compensabili con eventuali minus in portafoglio).

Abbiamo scelto questo certificate perché ci paiono interessanti i sottostanti. Volkswagen sta dando battaglia a Tesla sull’auto elettrica e, secondo gli analisti, il prossimo anno la supererà come numero di auto elettriche vendute, ma le valutazioni sono decisamente inferiori alla numero uno del settore. Volkswagen capitalizza 124 miliardi di euro ed è il numero uno al mondo per auto (di tutte le motorizzazioni) vendute. Tesla sfiora i mille dollari di capitalizzazione.

Il consensus Bloomberg assegna un prezzo obiettivo medio a Volkswagen a 279,95 euro sopra il livello iniziale fissato dal certificate.

Dal canto suo Tesla ha appena tolto il velo da un’ottima trimestrale che si è chiusa con utili netti a 1,14 miliardi di dollari, superando quota 1 miliardo per la prima volta nella sua storia, e in forte crescita rispetto ai 104 milioni dello stesso periodo 2020.

Il fatturato di Tesla è arrivato a 10,21 miliardi, dei quali si segnala che solo il 3,5% (354 milioni) provengono dai crediti ambientali venduti alle altre case automobilistiche, ai minimi degli ultimi quattro trimestri, ulteriore segno della sua crescente salute finanziaria in quanto avevano permesso alla società di restare in attivo. Mentre sale il peso delle vendite di auto al 90% dei ricavi totali. L'utile per azione adjusted è stato di 1,35 dollari, superiore ai 98 centesimi attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv, mentre il fatturato è cresciuto a 11,96 miliardi di dollari, rispetto a 11,30 miliardi previsti.

Il consensus Bloomberg mostra un target price medio sul titolo a 644,63, poco sotto il livello iniziale fissato dal certificate.

Infine, forse meno nota, ma davvero molto ben posizionata nel settore elettrico, grazie agli investimenti di Peugeot è Stellantis, che promette sinergie importanti dalla fusione tra Fca (MI:STLA) e la casa francese. Il consensus Bloomberg assegna un target price a 20 euro decisamente sopra il livello iniziale.

La forza di questo certificate, a nostro parere, è legata alla profondità della barriera unita a rendimenti davvero elevati e in grado di compensare gran parte delle perdite in caso di scenario negativo.

Ricordiamo sempre di leggere attentamente tutti i prospetti informativi legati agli strumenti trattati.

Contenuto Sponsorizzato offerto da Unicredit Bank AG

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