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Greggio giù di oltre un dollaro, possibile accordo sul nucleare iraniano

Pubblicato 13.07.2015, 11:27
© Reuters.  I futures del greggio crollano mentre aumentano le possibilità di un accordo con l’Iran
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Investing.com - I futures del greggio crollano questo lunedì, mentre i traders seguono da vicino gli sviluppi nelle trattative sul nucleare tra l’Occidente e l’Iran, che potrebbero comportare l’immissione di milioni di barili di greggio sul mercato mondiale, un mercato dove però il greggio risulta già in esubero.

Secondo quanto riportato dai media, l’Iran e sei potenze mondiali avrebbero raggiunto l’attesissimo accordo che prevede la cancellazione delle sanzioni imposte a Tehran in cambio di tagli al programma nucleare del paese.

L’accordo è ribassista per il prezzo del greggio, dal momento che l’Iran sarebbe pronto ad esportare 30 milioni di barili di greggio.

L’arrivo del greggio iraniano contribuirebbe a far scendere il prezzo del greggio su un mercato già saturo per via dell’eccesso di scorte.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a settembre subisce un crollo di 1,42 dollari, o del 2,42%, a 57,58 dollari al barile negli scambi della mattinata europea.

Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad agosto segna un crollo di 1,11 dollari, o del 2,1%, a 51,63 dollari al barile.

Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 5,95 dollari al barile, rispetto ai 6,26 dollari segnati alla chiusura di venerdì.

Il sentimento dei mercati è migliorato dopo la notizia che durante la lunga notte di trattative Atene ha finalmente ottenuto un accordo con i creditori per evitare il collasso finanziario e l’uscita dalla zona euro. I dettagli dell’accordo saranno annunciati durante la conferenza stampa prevista nel corso della giornata.

Il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha dichiarato che è "già pronto" un programma per la Grecia che prevede "delle riforme serie ed un sostegno finanziario".

Tra oggi e domani, il parlamento greco dovrà approvare delle nuove norme per implementare le misure decise a Bruxelles, tra cui la riforma sulle pensioni e quella fiscale. Anche i parlamenti di vari paesi della zona euro dovranno approvare il piano di salvataggio.

Il Presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha reso noto che sarà subito dato il via alle trattative per garantire il finanziamento ponte alla Grecia, in modo da aiutare il paese a ripagare il debito durante l’estate. Dijsselbloem ha dichiarato inoltre che 50 miliardi di euro di asset governativi ellenici saranno destinati ad un fondo per la ricapitalizzazione delle banche greche.

L’euro ha subito un’impennata dopo la notizia, segnando il massimo di 1,1197 prima di segnare un lieve ribasso, mentre l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si è attestato a 96,53, in salita dello 0,6% sulla giornata.

Il biglietto verde resta supportato dopo che venerdì la Presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha affermato che la banca centrale dovrebbe alzare i tassi di interesse nel corso dell’anno. La Yellen per la prima volta si è espressa in modo definitivo su un aumento dei tassi nel 2015.

Mercoledì, la Yellen testimonierà davanti alla Commissione per i Servizi Finanziari del Parlamento. La sua testimonianza sarà seguita con particolare attenzione per avere maggiori indicazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse USA.

Intanto, i dati commerciali cinesi pubblicati questa mattina hanno mostrato che il surplus commerciale del paese si è ridotto a 46,5 miliardi di dollari il mese scorso dai 59,5 miliardi di maggio, contro le stime di un surplus pari a 55,7 miliardi di dollari.

Le esportazioni cinesi hanno registrato un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno, ben al di sopra dello 0,2% previsto, mentre le importazioni sono diminuite del 6,1%, molto meno del 15,0% stimato.

Un indebolimento della domanda interna indica che la ripresa economica resta debole e che potrebbe aver bisogno di ulteriori stimoli da parte del governo.

Mercoledì la Cina rilascerà i dati sul prodotto interno lordo del secondo trimestre. I dati dovrebbero mostrare una crescita del 6,9% della seconda economia mondiale, in calo dal 7,0% del trimestre precedente.

La Cina è il secondo consumatore mondiale di greggio dopo gli Stati Uniti ed è stata il motore del rafforzamento della domanda.

La produzione globale di greggio supera ancora di gran lunga la domanda per via dell’impennata del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia venerdì ha previsto un calo della domanda di greggio il prossimo anno ed ha reso noto che i prezzi andranno ancor di più sotto pressione per via dell’eccesso di scorte.

L’OPEC pubblicherà il report mensile sul mercato del greggio nel corso della seduta.

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