Gli investitori digeriscono il nulla di fatto della Fed rimasta però restrittiva e le decisioni di Bank of England e Banca Nazionale Svizzera che hanno lasciato i tassi fermi, mentre Norvegia e Svezia hanno alzato di 25 punti
I principali indici azionari europei viaggiano tutti in territorio negativo con gli investitori intenti a valutare le implicazioni delle decisioni di ben cinque banche centrali. Dopo la Fed anche Bank of England e Banca Nazionale Svizzera hanno smentito le attese di rialzo dei tassi lasciandoli invece fermi, mentre quelle di Svezia e Norvegia hanno operato una stretta di 25 punti base. Pesa sul sentiment l’indicazione dei membri del FOMC secondo cui i tassi potrebbero salire ancora di qui a fine anno.
Il listino milanese fa un po’ peggio degli altri con il FTSE MIB che si tiene comunque sopra i 28,700 punti. Il prezzo del petrolio in arretramento dai recenti massimi penalizza gli energetici con Saipem (BIT:SPMI), Tenaris (BIT:TENR) e Eni (BIT:ENI) colpite dalle vendite, mentre sono negative anche le utility, in particolare Enel (BIT:ENEI). Sul versante opposto Unicredit (BIT:CRDI) si muove in buon rialzo ai massimi da gennaio 2016.
Sugli altri mercati, il prezzo del petrolio arretra dai massimi recenti con il WTI che passa di mano a 90,5 dollari e il Brent poco sotto i 94 dollari. L’euro è in lieve calo ben sotto il livello di 1,07 contro dollaro, mentre i rendimenti dei principali titoli di Stato si muovono tutti al rialzo con il Bund tedesco al 2,74% e il BTP italiano al 4,53%.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge