Ricevi uno sconto del 40%
⚠ Allerta sugli utili! Quali azioni sono pronte a salire?
Scoprite i titoli sul nostro radar ProPicks. Queste strategie hanno guadagnato il 19,7% da un anno all'altro.
Sblocca l'elenco completo

Cina, yuan malato in uno Stato degente

Pubblicato 26.04.2022, 18:58
Aggiornato 26.04.2022, 18:09
© Investing.com

Di Geoffrey Smith 

Investing.com – Dopo aver resistito per oltre due anni, alla fine lo yuan si è beccato il Covid.

La valuta cinese si è indebolita più rapidamente nell’ultima settimana che in qualsiasi altro periodo dal 2015, perdendo quasi il 3% contro un dollaro caricato dalle aspettative verso gli aumenti dei tassi di interesse dalla Federal Reserve.

Alle 18:00 CEST di martedì il dollaro era a 6,5893 contro lo yuan offshore, in quello che sembra l’inizio di uno delle sue periodiche e improvvise rivalutazioni. Episodi precedenti simili – nel 2015, quando il paese flirtava con la deflazione dei prezzi alla produzione e nel 2018, quando Donald Trump dichiarava guerra commerciale alla Cina, ci suggeriscono che lo yuan potrebbe perdere il 10% o anche di più contro il dollaro prima di riscendere.

Come successe in quei due periodi, l’attuale attacco di debolezza riflette un rischio molto reale per la salute economica del paese. Il coronavirus isolato per la prima volta a Wuhan ha completato il suo viaggio intorno al mondo, tornando in una forma meno letale, ma molto più difficile da controllare. L’uso pesante da parte delle autorità dell’isolamento per eliminare qualsiasi traccia della malattia può aver funzionato contro il ceppo iniziale di Wuhan, ma sembra poco adatto ad affrontare il ceppo insidioso dell’Omicron e le sue sottovarianti.

C’è un duplice effetto: le chiusure estreme hanno schiacciato la domanda dei consumatori in città come Shanghai e regioni come Jilin nel nord-est del paese, e sembrano destinate a fare lo stesso nella capitale Pechino, che ha imposto tre turni di test a tappeto ai 21 milioni di abitanti della città questa settimana. Shanghai è stata sottoposta a vari gradi di isolamento da marzo, ma non è ancora neanche vicina sradicare la malattia. Infatti, i filmati delle recinzioni d’acciaio erette intorno alle case e ai quartieri della città nel fine settimana suggeriscono il contrario.

Lo shock della domanda si è reso evidente in un calo del 3,5% su base annua delle vendite al dettaglio a marzo, mentre l’indice Caixin PMI del settore dei servizi è crollato a 40,2 nello stesso mese, un livello che normalmente implicherebbe una forte contrazione (come successe l’ultima volta che è stato toccato, all’inizio della pandemia).

Allo stesso tempo, i lockdown stanno lasciando il segno nel settore manifatturiero cinese, l’officina del mondo del ventunesimo secolo. L’indice PMI manifatturiero è sceso sotto i 50 a marzo, e nomi del calibro di Tesla (NASDAQ:TSLA) e Volkswagen (ETR:VOWG_p) sono stati costretti a sospendere la produzione per almeno tre settimane. Foxconn, il maggiore fornitore di Apple (NASDAQ:AAPL) per l’iPhone, ha evitato un destino simile a Zhengzhou costringendo i lavoratori a lavorare in una bolla, mentre Pegatron, un fornitore minore, ha dovuto chiudere gli impianti di produzione di iPhone a Shanghai e Kunshan.

Nel frattempo, la congestione al porto di Shanghai, probabilmente la più importante infrastruttura di esportazione del mondo, sta minacciando nuove interruzioni della catena di approvvigionamento per i rivenditori e le fabbriche statunitensi ed europee. Secondo la società di consulenza FourKites, i volumi in uscita da Shanghai sono diminuiti in media di circa il 23% da quando sono iniziati i lockdown, mentre il “tempo di permanenza” delle navi in arrivo è più che raddoppiato.

Shelley Simpson, direttice commerciale della compagnia di logistica JB Hunt (NASDAQ:JBHT) JBHT, ha dichiarato agli analisti in conference call la settimana scorsa che la situazione sembra precaria e che potrebbe “peggiorare molto nei mesi estivi”. Solo poche settimane fa l’economia sembrava stesse buttandosi alle spalle le difficoltà della pandemia.

“In contesti del genere basta una piccola variabile per sconvolgere tutto nuovamente”, ha dichiarato la Simpson.

Sembra che ci siano poche possibilità che le autorità cambino idea a breve termine. Il presidente Xi Jinping ha rinnovato il suo impegno in un discorso molto seguito questa settimana, nonostante due mesi fa abbia promesso di ammorbidire l’approccio per attenuarne l’impatto sull’economia.

Il che lascia gli altri a raccogliere i pezzi. La banca centrale martedì ha fermato il crollo dello yuan e le vendite nei mercati azionari locali promettendo ulteriori misure a sostegno dell’economia, ma un rally simile dopo il precedente round di misure di sostegno monetario ed economico si è rapidamente spento. Gli indici azionari di riferimento della Cina sono scambiati ai minimi di due anni, con un calo del 33% dall’inizio dell’anno.

Negli ultimi anni, qualsiasi rallentamento in Cina ha comportato problemi per gli esportatori di materie prime che alimentano il suo insaziabile appetito di materie prime, cibo ed energia. Questo potrebbe essere più un sollievo che un problema questa volta, dato il surriscaldamento di molti mercati delle materie prime.

Tuttavia, l'importanza della Cina per l’economia mondiale significa che qualsiasi fallimento da parte delle autorità nel progettare un atterraggio morbido si sentirà a lungo. Il mondo può essere perdonato per pensare di aver chiuso con il Covid, ma la realtà è che - in un modo o nell'altro - il Covid non ha ancora chiuso con il mondo.

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.