Un livello dei prezzi al consumo che rimane lontano dal target può trasformarsi in deflazione, ma soprattutto può indicare che le banche centrali non hanno la situazione sotto controllo anche con tassi ai minimi
Un persistente mancato raggiungimento dell’obiettivo di inflazione fissato dalle autorità monetarie comporta gravi rischi per l’economia, perché da un lato è un segno di indebolimento che potrebbe trasformarsi da bassa inflazione a deflazione, mentre potrebbe anche indicare che le banche centrali non hanno la situazione sotto controllo. Inoltre, se l’inflazione resta al di sotto del livello indicato dal target per un periodo di tempo prolungato, si riduce il livello complessivo dei tassi d’interesse, e in presenza di tassi nominali molto bassi, le banche centrali hanno meno margini per ridurli ancora e stimolare o stabilizzare l’economia, se si rendesse necessario.
TREND AL RIBASSO DA 30 ANNI
Lo sottolinea Andrea Siviero, Investment Strategist di Ethenea Independent Investors Sa, ed ex Direttore della Cooperazione monetaria internazionale alla Banca Nazionale Svizzera. I tassi d’interesse nominali seguono un trend al ribasso da 30 anni e, in molti paesi, hanno raggiunto un livello inferiore a zero. Questo decremento spiega Siviero, può essere spiegato in parte dal contesto di bassa inflazione, ma riflette anche un calo del tasso d’interesse reale. Quest’ultimo può indicare se la politica monetaria in atto è troppo restrittiva o troppo accomodante e se, come tale, rappresenta un benchmark per il tasso di interesse di riferimento in equilibrio...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge