Di Scott Kanowsky
Investing.com -- Il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato le previsioni di crescita globale per il 2023 e l’anno prossimo, sottolineando che l’economia mondiale si trova ad affrontare una forte incertezza a seguito delle recenti turbolenze nel settore bancario.
Nel rapporto sulla stabilità finanziaria di aprile, presentato martedì, il Fondo ha dichiarato di aspettarsi una crescita mondiale del 2,8% per quest’anno, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto alla precedente proiezione di gennaio. Nel 2024, l’attività dovrebbe salire al 3,0%, ma anche questa previsione è stata ridimensionata di 0,1 punti percentuali.
La volatilità dei mercati azionari del mese scorso, a seguito del fallimento delle banche regionali statunitensi Silicon Valley Bank e Signature Bank, nonché dell’acquisizione del Credit Suisse (SIX:CSGN) da parte della più grande rivale UBS (SIX:UBSG), promossa dal governo svizzero, hanno esacerbato le preoccupazioni degli investitori per le possibili vulnerabilità del settore dei servizi finanziari, ha osservato il FMI.
Questi problemi hanno anche interrotto i segnali di stabilizzazione dell’economia globale dopo il duplice shock della pandemia COVID-19 e dello scoppio della guerra in Ucraina, ha aggiunto il FMI.
“Con il recente aumento della volatilità dei mercati finanziari e i molteplici indicatori che puntano in direzioni diverse, la nebbia intorno alle prospettive economiche mondiali si è infittita”, ha dichiarato il FMI nel rapporto. “L’incertezza è elevata e la bilancia dei rischi si è spostata decisamente verso il basso, finché il settore finanziario rimarrà in bilico”.
Il FMI ha sostenuto che altri fattori, tra cui la riapertura dell’economia cinese dalle rigide regole sanitarie e gli aggressivi aumenti dei tassi d’interesse delle banche centrali volti a contenere l’impennata dell’inflazione, continueranno probabilmente a influenzare l’evoluzione dell’attività economica globale per tutto il 2023.
Il cosiddetto “atterraggio duro”, un rallentamento deciso dopo un periodo di crescita elevata, è ora “un rischio molto più grande” nelle economie avanzate, ha avvertito il FMI.