Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Gli effetti dei dati sulla manifattura ISM di settembre negli Stati Uniti (pubblicato ieri) continuano a lasciare il segno. Il fatto che per il secondo mese di fila, la potenza leader mondiale continui a contrarre la propria attività, segnando, peraltro, la lettura più bassa degli ultimi 10 anni, non è ben accolto dai mercati azionari.
"Il rischio maggiore è che questo sentimento di debolezza si estenda al settore dei servizi e, soprattutto, finisca per incidere sui consumi privati, che rappresentano i due terzi del PIL statunitense e, finora, è stato quello che ha sostenuto la crescita di questa economia", spiegano da Link Secuities.
A tutto questo, secondo questi esperti, si aggiunge "la crisi politica che il paese sta attraversando, con un forte confronto tra l'esecutivo e il legislativo, e il conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, che aiutano molto poco in termini di fiducia, cosa che potrebbe finire per avere un impatto sui consumi privati e sugli investimenti delle imprese.
"Siamo quindi ancora in attesa di individuare il terreno nel rallentamento dell'economia, cosa che per il momento non si intravede, in un contesto segnato da tensioni commerciali e dall'impatto delle tariffe già applicate, che ha portato il WTO a rivedere le sue previsioni di crescita del commercio mondiale per il 2019 da +2,6% a +1,2%, e nel 2020 da +3% a +2,7%", aggiungono da Income 4.
D'altra parte, in Renta Markets si sottolinea che "la parte positiva è che in Europa gli indicatori avanzati sembrano aver raggiunto il punto più basso, e la parte negativa è che gli Stati Uniti stanno cominciando a perdere vigore".
"JP Morgan (NYSE:JPM) sapeva qualcosa quando ieri ha raccomandato una long in Europa ‘verso’ gli Stati Uniti? "In ogni caso, Trump cerca di riparare di nuovo con un altro tweet che promette un accordo con la Cina", aggiungono.
Oggi i mercati saranno di nuovo attenti al paese americano, in quanto questo pomeriggio verrà pubblicato il report sull'occupazione non agricola (ADP) di settembre, termometro economico importante anche per l'economia statunitense.