Gestione della pandemia, contrasto alle diseguaglianze, relazioni con la Cina, tecnologia e sicurezza nazionale sono i terreni su cui potrebbero intervenire cambiamenti da tenere d’occhio
Mentre la Casa Bianca è ancora da assegnare definitivamente, e sembra esclusa la cosiddetta “onda blu”di una larga vittoria Dem per presidenza e Senato, sui mercati si è assistito, come di consueto, a un’impennata di volatilità prima delle elezioni. I mercati infatti non amano l’incertezza, nel 2000, quando il verdetto finale a favore di Bush Junior è arrivato solo l’11 dicembre, il mercato ha sofferto, ma nulla di catastrofico. In realtà chi occupa la Casa Bianca conta relativamente poco per il trend di medio-lungo periodo dei mercati, che rimane intatto indipendentemente dal risultato elettorale, mentre nel breve in passato è successo di tutto, quale che fosse il colore politico del Presidente. Vale per le azioni ma anche per il reddito fisso.
SOLO UN NUOVO INIZIO
Lo sottolinea Luca Tobagi, CFA – Investment Strategist, Product Director di Invesco, in un commento dal titolo “Non è una fine, solo un altro inizio”. Secondo Tobagi, la lezione importante è che non conta tanto il Presidente, quanto le condizioni dell’economia: storicamente le tre fasi in cui i mercati sono scesi a lungo – Grande Depressione, crisi petrolifera e infine Grande Crisi finanziaria – sono state tutte legate a una grave debolezza economica, non alla politica. In quest’ottica, secondo Tobagi, una valutazione dei possibili scenari legati all’impatto della pandemia potrebbe rivelarsi più utile di quella del mero esito delle presidenziali USA...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge