L’S&P 500 ha toccato il nuovo record a 3.329 punti ma sarà necessario che i prossimi dati sulle trimestrali USA confermino la tendenza positiva dei primi risultati. Per Beani (Amundi) la zona euro è da preferire a Wall Street
Nonostante le molte critiche che l’hanno seguito, “l’accordo di prima fase” tra Washington e Pechino siglato lo scorso 15 gennaio è stato salutato dai mercati in modo positivo. È vero che si è trattata di una reazione piuttosto tiepida, nel senso che i rialzi settimanali, a parte Wall Street, sono stati contenuti entro il punto percentuale, ma è altrettanto vero che i listini avevano cominciato a festeggiare già a partire dallo scorso mese di dicembre, non appena era risultato chiaro che si sarebbe giunti alla tregua.
L’S&P 500 SI È SPINTO FINO A 3.329 PUNTI
In particolare, l’Eurostoxx 50 ha guadagnato nella scorsa ottava lo 0,49%, il Nikkei 225 di Tokyo lo 0,8% e l’MSCI emerging markets l’1,16%. “Più sostenuto il rialzo dell’indice statunitense S&P 500 (+1,97%) che si e spinto al nuovo record storico di 3.329 punti, grazie non soltanto all’accordo sino-americano ma anche ad una promettente stagione dei risultati trimestrali, che ha visto le principali banche commerciali e d’investimento pubblicare utili solidi”, fa sapere nel suo commento settimanale ai mercati dal titolo “Guerra e Pace” Giordano Beani, Head of Multi-Asset Fund Solutions Italy di Amundi SGR...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge