Investing.com - Il report di venerdì sull’occupazione non agricola relativo al mese di novembre sarà al centro della scena questa settimana, mentre gli investitori cercano di capire se l’economia statunitense sia ancora resiliente nonostante gli aumenti dei tassi di interesse. I prezzi del petrolio sembrano destinati a restare volatili e le riunioni delle banche centrali in Australia e Canada potrebbero alimentare l’idea che i tassi sono al picco.
1. Occupazione non agricola
I mercati aspettano impazientemente il report di venerdì sull’occupazione di novembre, per capire se la crescita economia stia continuando a stabilizzarsi.
Un dato troppo forte ridurrebbe le aspettative che la Fed comincerà ad allentare la sua politica monetaria restrittiva prima del previsto, rappresentando un ostacolo per il rally del quarto trimestre di titoli e bond.
Un dato debole, invece, potrebbe alimentare i timori che l’economia si stia raffreddando dopo i 525 punti base di aumenti dei tassi, con una potenziale riduzione della propensione al rischio.
Gli economisti si aspettano che l’economia statunitense abbia aggiunto 180.000 posti di lavoro a novembre, dopo i 150.000 creati ad ottobre.
Intanto, i dati di martedì dovrebbero rivelare che il numero di posti di lavoro disponibili si è moderato a novembre, mentre il report di giovedì sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione sarà seguito con attenzione alla ricerca di segnali di aumento dei disoccupati.
2. Rally di Babbo Natale?
I titoli azionari USA sono schizzati e lo S&P 500 ha chiuso al massimo dell’anno venerdì, cominciando dicembre positivamente, con gli investitori sempre più fiduciosi che la Federal Reserve abbia finito di alzare i tassi, dopo i commenti del Presidente Jerome Powell.
Alcuni investitori al momento vedono una forte possibilità che la Fed tagli i tassi già a marzo 2024, ma il mercato ha frainteso la banca e le condizioni economiche parecchie volte negli ultimi anni, e potrebbe essere così anche stavolta.
Non ci saranno aggiornamenti dai funzionari della Fed questa settimana, con l’inizio del tradizionale silenzio stampa in vista della riunione del 12-13 dicembre.
3. Volatilità del petrolio
I prezzi del petrolio sono crollati di oltre il 2% venerdì, sullo scetticismo degli investitori circa la portata dei tagli delle scorte dell’OPEC+ ed i timori per un’attività manifatturiera globale debole.
Sulla settimana, il Brent ha registrato -2,1%, mentre il greggio USA ha perso oltre l’1,9%.
I produttori dell’OPEC+ hanno deciso giovedì di rimuovere circa 2,2 milioni di barili al giorno (bpd) di petrolio dal mercato globale nel primo trimestre del prossimo anno, compresi 1,3 milioni di bpd di tagli volontari da parte di Arabia Saudita e Russia.
L’OPEC+ riduce la produzione dopo il calo dei prezzi dai circa 98 dollari al barile di fine settembre nei timori per l’impatto della crescita economica debole sulla domanda di carburante.
I tagli sono volontari, quindi non c’è stata una revisione degli obiettivi di produzione dell’OPEC+. Questa natura volontaria ha generato un po’ di scetticismo circa l’eventualità che i produttori li implementino davvero completamente e circa la base sulla quale si misureranno i tagli.
4. Le decisioni delle banche centrali
La Reserve Bank of Australia dovrebbe mantenere i tassi invariati in occasione della riunione di martedì, dopo un aumento dei tassi il mese scorso e dopo i dati della scorsa settimana secondo cui l’inflazione è rallentata ad ottobre.
Ma gli investitori sono pronti ad una posizione interventista, con i prezzi ancora elevati e la nuova Governatrice Michele Bullock considerata ancora più “falco” del suo predecessore.
Intanto, la Banca del Canada dovrebbe mantenere i tassi invariati per il terzo vertice consecutivo quando si incontrerà, mercoledì. I recenti dati mostrano che l’economia del paese si è contratta nel terzo trimestre, segnale che gli aggressivi aumenti dei tassi stanno funzionando.
Gli investitori potrebbero inoltre avere qualche indizio sulla tempistica dell’inizio della campagna di inasprimento della Banca del Giappone dai dati sull’IPC di Tokyo lunedì.
Il report sulla fiducia delle imprese Tankan e i dati sul PIL di giovedì contribuiranno a far capire se le aziende e l’economia possano sopportare il ritorno di tassi di interesse più alti.
5. Dati della zona euro
Nella zona euro, un discorso della Presidente Christine Lagarde lunedì sarà seguito con attenzione per avere maggiori dettagli sulla politica monetaria in vista del vertice della banca del 14 dicembre.
Il periodo di blackout della BCE inizierà giovedì.
Il blocco pubblicherà i dati sulla produzione industriale di ottobre di Francia e Spagna martedì, seguiti il giorno dopo da quelli di Germania e Italia.
Intanto, gli ordinativi alle fabbriche tedesche di mercoledì ci diranno se il settore manifatturiero della più grande economia del blocco sia ancora in ribasso.
--Articolo realizzato con il contributo di Reuters