Le politiche di decarbonizzazione dovrebbero creare diverse opportunità di investimento in Cina. Nel breve termine gli attori nei settori a monte come carbone, acciaio o altri metalli di base potrebbero beneficiare dell'aumento dei prezzi grazie a una domanda sostenuta dalla crescita.
Nel medio termine, la decarbonizzazione dovrebbe stimolare la domanda di metalli di base come alluminio e rame, ampiamente utilizzati nelle rinnovabili, nelle reti elettriche, e nella produzione di auto ibride e completamente elettriche. Infine a lungo termine i settori legati alla generazione di energia rinnovabile e alla trasmissione e distribuzione dell'elettricità potrebbero beneficiare del sostegno del governo e del riequilibrio dell'economia. In tutti i casi si offriranno opportunità interessanti per gli investitori.
OBIETTIVI AMBIZIOSI DI USCITA DAL CARBONIO
Lo sostiene un’analisi firmata da Carol Liao, Economista per la Cina di Pimco, che parte dagli obiettivi ambiziosi di Pechino per raggiungere la neutralità del carbonio. Il grande paese dovrà abbassare aggressivamente la sua intensità carbonica, un risultato difficile da ottenere perché l’alta intensità energetica inquinante ha guidato la crescita dall’inizio del millennio, quando la Cina ha aderito alla WTO.
L’economia si basa ancora molto sul carbone, e per raggiungere la neutralità la Cina dovrà inasprire gli standard di inquinamento industriale, migliorare l'efficienza energetica e aumentare la capacità di produzione di energia rinnovabile.
ROTAZIONE DELLE MATERIE PRIME
Molte materie prime, compresi i combustibili fossili, rimarranno centrali per la crescita nel breve e medio termine. Ma, argomenta l’esperta di Pimco, nel medio e lungo termine verranno sostituiti da fonti più pulite, e la domanda di alcuni metalli di base utilizzati nelle rinnovabili sarà sostenuta dall'obiettivo di decarbonizzazione. Pechino ha già iniziato a usare i controlli sulla produzione e le tariffe per raggiungere gli obiettivi di breve termine sulle emissioni, ma secondo Liao l'impatto sulla crescita sarà probabilmente limitato, e anche l'effetto sull'inflazione dovrebbe essere modesto.
PRESSIONI INFLAZIONISTICHE LIMITATE
La crescita dei consumi cinesi rimane sotto il trend a causa delle persistenti preoccupazioni per la salute, mentre il manifatturiero dei beni di consumo è estremamente
competitivo e i produttori sono riluttanti ad aumentare i prezzi, con l'impatto sui profitti attenuato dalla forte domanda di esportazioni. Anche se il governo cinese ha espresso di recente preoccupazione per l'impennata dei prezzi delle materie prime, l’esperta di Pimco non si aspetta un significativo inasprimento delle politiche monetarie e dei cambi.
CAMBIO STABILE E SUPPORTO ALLA RIPRESA
Pechino anzi ha appena tagliato il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche per evitare rischi di stretta creditizia e garantire sostegno adeguato alla ripresa, adottando anche misure per reprimere la speculazione sulle materie prime e mettere a punto il ritmo delle limitazioni alla produzione di acciaio, alluminio e carbone. Inoltre, osserva l’esperta di Pimco, la Banca Centrale ha ribadito l’obiettivo di mantenere il cambio dello yuan su un livello appropriato ed equilibrato ed evitarne l’apprezzamento eccessivo.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" di Financialounge.com propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento