Gli esperti di PIMCO e Algebris si aspettano un avvio di un tapering moderato solo più avanti nell’anno. Poi potrebbe aprirsi una fase nuova con qualche tensione sull’inflazione, ma in uno scenario già prezzato
I mercati si stanno predisponendo con maggior tranquillità ad ascoltare l’esito della duegiorni del Federal Open Market Committee della Fed, che sarà comunicato nella serata europea, ma con Wall Street ancora aperta, dal presidente Jay Powell nella consueta conferenza stampa mercoledì 22 settembre, e che dovrebbe confermare quanto lo stesso Powell ha già ‘telegrafato’ ai mercati a fine agosto dal simposio di Jackson Hole in Wyoming.
In pratica, la convinzione diffusa è che si stia avvicinando l’annuncio formale dell’inizio di un tapering, vale a dire di una riduzione degli acquisti che oggi viaggiano al ritmo di 120 miliardi di dollari al mese, ma ‘morbido’. Powell ha già anticipato che il tapering dovrebbe partire entro l’anno, ma pochi si aspettano che scatti operativamente già dopo la riunione del FOMC che inizia oggi.
Il preavviso inviato da Powell
Nella sua ‘Fed Preview’ Tiffany Wilding, economista esperta di America Settentrionale di PIMCO, ritiene ‘probabile’ che il FOMC riaffermi le sue aspettative di iniziare a ridurre il ritmo mensile di acquisti di asset "più avanti nel corso dell’anno". Una riconferma che arriverà probabilmente, secondo PIMCI, sotto forma del cosiddetto "preavviso" che il presidente Powell ha promesso da quando il Comitato ha annunciato la forward guidance per gli acquisti di asset lo scorso gennaio.
Il problem del tetto del debito
“Ci siamo aspettati a lungo che il comitato annunciasse la sua decisione sul tapering alla riunione di dicembre, ma crediamo che ci sia una discreta possibilità che lo faccia già nel mese di novembre”, afferma l’esperta di PIMCO, aggiungendo che tuttavia, poiché questo coincide con la cosiddetta "data X" del tetto del debito del Tesoro, vale a dire la data in cui il Tesoro americano esaurirà i finanziamenti disponibili e dovrà ricorrere a un indebitamento aggiuntivo, sospetta che la decisione sul tapering sarà rimandata alla riunione di dicembre.
Anche il Team strategie di credito globale di Algebris, guidato da Alberto Gallo, si aspetta dalla Fed un ‘gioco d’attesa’.
Probabilmente un "non-evento"
Secondo l’esperto di Algebris, la riunione del FOMC che inizia oggi “sarà probabilmente un non-evento”. Dopo la svolta accomodante di Jackson Hole alla fine di agosto, anche la BCE è sembrata paziente e l’inflazione statunitense è risultata più debole del previsto.
Pertanto, secondo l’esperto di Algebris, “ci sono poche ragioni per credere che la Fed possa cambiare le linee guida”, soprattutto perché i casi di Covid hanno appena raggiunto il picco, ma sono ancora relativamente elevati.
Una maggiore visibilità sulla politica monetaria del 2022 è quindi rinviata alla riunione di novembre, quando è probabile che la Fed inizi il tapering, presumibilmente con un taglio inizialmente basso, nell’area dei 10-15 miliardi di dollari.
Rendimenti dei Treasury rientrati
Algebris rileva che il mercato dei tassi rimane molto compiacente nei confronti dell’inflazione, con i Treasury a 10 anni che vengono scambiati ben al di sotto dell’obiettivo di inflazione della Fed. I rendimenti dei Treasury hanno raggiunto il picco a febbraio e ora sono 30 punti base sotto quei massimi.
Nel quarto trimestre, secondo Algebris, potrebbe verificarsi un improvviso aumento dell’inflazione dovuto alle dinamiche del mercato del lavoro, soprattutto quando svaniranno le conseguenze della variante Delta.
Possibile risveglio dell'inflazione
La combinazione di posti di lavoro migliori e di inflazione persistente scatenerà inevitabilmente una reazione della Fed, ma che secondo l’esperto di Algebris il mercato ha ormai ampiamente scontato. Per questo il team di Algebris continua a pensare che ci siano tutte le carte in regola per un improvviso “risveglio dell’inflazione” nei prossimi 3-6 mesi, portando ad una potenziale volatilità elevata nei mercati dei tassi e del credito.
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