Il prodotto interno lordo (PIL) dell'Eurozona è cresciuto dello 0,3% nel secondo trimestre, dopo il valore invariato del primo trimestre.
È quanto emerge dalla stima flash di Eurostat.
L'economia dei 20 Paesi che utilizzano l'euro ha ricevuto un piccolo, ma significativo impulso dal settore industriale e nel secondo trimestre 2023 è cresciuta dello 0,3%.
Su base annua, l'economia dell'Eurozona è cresciuta dello 0,6%.
La produzione industriale ha superato le stime dello 0,2% sulla crescita mensile e a giugno è aumentata dello 0,5%.
L'economia della zona euro ha ristagnato negli ultimi tre trimestri, appesantita da una recessione industriale e da alti costi per alimenti ed energia, con i servizi e l'occupazione che hanno fornito i pochi punti positivi.
La disoccupazione è ai minimi storici e l'occupazione è aumentata dello 0,2% nel trimestre
Paese per Paese
Nel secondo trimestre la crescita economica tedesca si è arrestata (0,0%), il PIL della Francia è cresciuto dello 0,5%, quello della Spagna dello 0,4%, il PIL italiano è calato dello 0,3%.
La cifra francese è stata aumentata dalla consegna di un manufatto molto grande: una nave da crociera. Questa "singolarità" statistica ha "intensificato" la crescita francese, ma fa ben poco per mascherare la debole domanda di beni nella seconda economia dell'Eurozona.
La più grande economia europea, la Germania, ha faticato nel secondo trimestre, registrando una crescita pari a zero, dopo due trimestri consecutivi di calo della produzione, in un periodo in cui era alle prese con gli alti costi energetici legati alla guerra in Ucraina.
L'Olanda è entrata in recessione, l'inflazione nel Regno Unito ha rallentato meno del previsto.
Miglior risultato del trimestre per l'Irlanda +3,3%.L'economia di Dublino subisce spesso notevoli oscillazioni dovute alle grandi aziende internazionali che vi hanno sede, tra cui giganti della tecnologia come Meta, Google (NASDAQ:GOOGL) e Apple (NASDAQ:AAPL).
Tra i singoli Paesi di cui sono disponibili i dati, rialzi maggiori del PIL nel trimestre anche in Lituania (+2,8%) e Slovenia (+1,4%).Cali maggiori in Polonia (-3,7%), Svezia (-1,5%) e Lettonia (-0,6%).
Gli investitori restano prudenti: preoccupano la frenata cinese e la correzione degli indici azionari Usa con i nuovi timori sul settore bancario e il dato sulle vendite al dettaglio che lascia spazio ai "falchi" della Federal Reserve.