La ripresa economica post pandemia e l'attuale deficit globale tra offerta e domanda spinge al rialzo il prezzo del petrolio. Con i problemi alla produzione creati dalla pandemia, le società energetiche stanno attingendo in maniera massiccia alle proprie riserve di greggio.
La conseguenza è che questo martedì il prezzo del petrolio Brent, riferimento internazionale, ha sfondato il muro degli 80 dollari al barile, livello massimo da tre anni. Dall'inizio dell'anno il prezzo del greggio è aumentato del 55%.
Il calo nella produzione globale di gas, insieme ad una spinta concertata in Cina per ridurre l'inquinamento dell'industria pesante, dovrebbe generare un ulteriore rialzo del greggio dovuto alla crescente domanda dell'industria.
Secondo Goldman Sachs (NYSE:GS) il prezzo del Brent dovrebbe toccare i 90 dollari al barile entro la fine dell'anno. Nel frattempo, il Regno Unito deve fare i conti con la carenza di benzina nelle stazioni di servizio, innescata dalle difficoltà logistiche provocate dalla carenza di camionisti dovuta in parte alle difficoltà burocratiche post-Brexit.