Interessi sul debito, Pnrr, cuneo fiscale, legge di bilancio: senza Draghi al governo l’Italia rischia di perdere centinaia di miliardi di euro, oltre al peso sullo scacchiere politico internazionale
Spread in aumento, Borsa in calo: milioni di euro di interessi in più da pagare sul debito pubblico e altri milioni di capitalizzazione bruciati. Sono le prime conseguenze della crisi politica che si è aperta dopo il mancato voto di fiducia del Movimento 5 Stelle al governo Draghi sul dl Aiuti. La situazione è molto fluida. Il presidente della Repubblica ha respinto le dimissioni di Draghi e le trattative tra i partiti sono febbrili in vista del nuovo, decisivo voto di fiducia di mercoledì. Ma per il momento Draghi sembra intenzionato a non cambiare la sua decisione.
DUBBI SULLA SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO PUBBLICO
Ma le conseguenze economiche per l’Italia, in caso di addio di Mario Draghi, vanno oltre i costi dovuti all’aumento dello spread con i Bund tedeschi (oggi, 15 luglio, ha toccato i 230 punti base con un rendimento del decennale al 3,4%) o alla fuga dei capitali da Piazza Affari, al netto del rimbalzo odierno. Ci sono altri costi, molto più immediati e concreti per le tasche dei cittadini e per il futuro del Paese. Innanzitutto il decreto Aiuti, un dl da 10 miliardi di euro che avrebbe dovuto fare da apripista per la prossima legge di bilancio. Come noto, il decreto che prevede tra le altre cose un bonus da 200 euro per pensionati e lavoratori e novità per il Superbonus, è stato approvato al Senato, ma in caso di caduta del governo rischia di rimanere impantanato per molti mesi...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge