Nel 2020 non si ferma la crescita del metallo giallo, che continua a sovraperformare rispetto alle principali asset class, osserva Sean Markowicz di Schroders (LON:SDR)
Mentre il coronavirus ha messo a dura prova gran parte degli asset rischiosi, l’oro continua a brillare. “A inizio maggio, il metallo giallo mostra una crescita dell’11,3% nel 2020, sovraperformando rispetto a tutte le principali asset class globali”, osserva Sean Markowicz, Cfa, strategist, research and analytics di Schroders. Il crollo del mercato azionario combinato con rendimenti reali in calo ha innescato un rimbalzo per il bene rifugio per eccellenza, portandolo ai massimi livelli dal 2012.
BENE RIFUGIO E RENDIMENTI NEGATIVI
Gli investitori puntano sull’oro per due ragioni principali. “Innanzitutto, per il suo ruolo di bene rifugio: essendo un metallo raro può essere facilmente convertito in liquidità, non ha rischi di controparte e la possibilità di crescita della sua offerta è limitata”, spiega l’esperto. In secondo luogo il metallo giallo beneficia di uno scenario con rendimenti reali negativi: “l’oro non genera reddito, a differenza di altri investimenti ‘safe-haven’, come le obbligazioni, quindi investire in oro ha il ‘costo’ di rinunciare all’income che si potrebbe ottenere altrove; quando tuttavia i rendimenti reali si avvicinano allo zero o sono negativi (perché le aspettative di inflazione salgono o perché i rendimenti nominali scendono), questo costo-opportunità si riduce ed è ciò che è successo recentemente”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge