Prosegue la fase di rallentamento dell'inflazione.
Il tasso d'inflazione annuale dell'Eurozona è rimasto stabile ad agosto al 5,3%, come a luglio, nonostante il calo dei prezzi dell'energia e un leggero rallentamento dell'impennata dei prezzi dei generi alimentari, così Eurostat.
Il dato è superiore alle attese degli analisti di Factset e Bloomberg, che in media si aspettavano un rallentamento al 5,1%. L'inflazione nei 20 Paesi che condividono la moneta unica rimane ben al di sopra dell'obiettivo del 2% fissato dalla Banca centrale europea.
Ad agosto l'indice nazionale dei prezzi alconsumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e del 5,5% su base annua, da +5,9% del mese precedente. Lo comunica l'Istat sulla base delle stime preliminari. La decelerazione si deve tra l'altro al rallentamento su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +7,0% a +5,7%), che comprendono carburanti, gas e luce a mercato libero, degli Alimentari non lavorati (da +10,4% a +9,2%) e lavorati (da +10,5% a +10,1%).
Intanto è diminuita la fiducia nelle prospettive dell'economia europea sia nel settore produttivo che da parte dei consumatori. I dati resi noti oggi dalla Commissione europea riportano una flessione dell'indice Esi di 1,2 punti nell'Eurozona e di 0,6 punti nell'Ue. La flessione registrata in Italia è stata di 1,1 punti, inferiore solo a quelle di Francia (-2,5) e Germania (-2,4). In calo ad agosto di 0,9 punti nell'Eurozona e nell'Ue anche la stima flash della fiducia dei consumatori.
I dati diffusi da Bruxelles indicano anche un ridimensionamento delle aspettative per quanto riguarda l'andamento dell'occupazione soprattutto nei settori dei servizi, dell'edilizia e del commercio al dettaglio.
L'indice Eei è sceso di un punto nell'Ue e di 1,3 punti nell'Eurozona. Segnali contrastanti, invece, per quanto riguarda le previsioni sull'andamento dei prezzi: si è arrestata la tendenza al declino in atto dall'autunno scorso nei settori dei servizi e del commercio mentre nell'industria e nell'edilizia le attese sono per rialzi.