Di Geoffrey Smith e Alessandro Albano
Investing.com - Dopo i dati sull'inflazione di due giorni fa, il mercato del lavoro torna al centro dell'attenzione con i dati sui nuovi lavori Jolts e le aspettative d'inflazione. Intanto, proseguono le tensioni nell'Europa orientale e al confine con la Bielorussia, mentre Mosca intensifica gli sforzi militari lungo il confine ucraino ricordando gli eventi di 7 anni fa. Ecco i principali market mover di questo venerdì:
1. Lavoro e aspettative di inflazione in primo piano
Il mercato del lavoro statunitense - e la sua capacità di guidare l'inflazione - saranno nuovamente al centro dell'attenzione con il Dipartimento del Lavoro che pubblicherà il dato mensile sulle aperture di nuovi lavori.
Gli analisti prevedono che il numero di posti vacanti sia leggermente diminuito a ottobre a 10,30 milioni da 10,44 milioni a settembre. Le attese non sono molto lontane dal record storico di 11,10 milioni registrato ad agosto, e sono quasi 3 milioni oltre il picco pre-pandemia nel 2019.
Inoltre, l'Università del Michigan comunicherà il sondaggio sulla fiducia dei consumatori per novembre, in cui è probabile che l'attenzione si concentri sul sottoindice delle aspettative di inflazione, che il mese scorso ha raggiunto il livello più alto dal 2008.
2. Scontro Russia/Europa
S'intensificano le tensioni tra Mosca e Bruxelles, dopo che l Cremlino ha di nuovo concentrato diverse truppe lungo il confine ucraino, spingendo i diplomatici statunitensi ad avvertire l'UE che potrebbe esserci una nuova incursione nel paese come quella di sette anni fa. Mosca sta inoltre, portando avanti esercitazioni militari congiunti con la Bielorussia vicino alla città di Grodno nel nord-ovest della Bielorussia, al confine con Polonia e Lituania.
Nel frattempo, continua lo scontro tra le forze di frontiera polacche e i migliaia di migranti deliberatamente al confine dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il quale ha minacciato di interrompere le forniture di gas russo attraverso il principale gasdotto Yamal-Europa giovedì. La mossa aumenta indirettamente la pressione sull'Europa per dare l'ok alle importazioni del gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 2.
Il Rublo, una delle valute più performanti dell'anno, è sceso contro il dollaro per il terzo giorno consecutivo ai minimi di cinque settimane.
3. Borse
L'azionario statunitense è indicato in rialzo venerdì, con {{8873|Future Dow Jones}} in aumento di 90 punti, {{8839|Future S&P 500}} a +8 punti e {{8874|Future Nasdaq 100}} in rialzo di 34 punti.
Equity europee poco mosse ma impostate per segnare la sesta settimana consecutiva in positivo, con i titoli del lusso in forte rialzo sulla scia dei buoni risultati della proprietaria di Cartier, Richemont (SIX:CFR). Il DAX segna il +01,%, il FTSE MIB il -0,1%, il CAC 40 al +0,2% e lo Euro Stoxx 50 al +0,1%.
4. Si chiude la COP26
La conferenza sul clima COP26 è giunta ad una conclusione senza il successo sperato, dopo che il comunicato congiunto finale ha annacquato l'ennesimo impegno per andare oltre i combustibili fossili e contrastare i rischi dei cambiamenti climatici.
Una bozza della dichiarazione finale del vertice ha ammorbidito il linguaggio sull'eliminazione graduale dell'energia a carbone e sulla rimozione dei sussidi per l'uso di combustibili fossili, in gran parte su insistenza dei paesi arabi, stando a Reuters.
Nei giorni scorsi, era salito l'ottimismo dopo l'accordo tra Cina e Stati Uniti sulla riduzione delle emissioni e dopo che il G20 di Roma si era faticosamente accordato sulle temperature da rispettare nei prossimi anni.
5. Xi presidente a vita
Il Partito Comunista cinese ha eletto il presidente Xi Jinping per un altro mandato eliminando il limite dei quattro mandati, di fatto eleggendo Xi come presidente a vita. Il Comitato Centrale ha invitato il Paese a unirsi "intorno al Partito con Xi al centro" per una "risoluzione storica", e richiamando l'attenzione su Hong Kong e sulla posizione cinese su Taiwan.
Prima di lui, solo Mao e Deng Xiaping erano riusciti ad avviare la cosiddetta "risoluzione storica" rimanendo in carica fino alla loro morte, ma al contrario dei predecessori Xi avrà una "posizione centrale" nella nuova Cina, un linguaggio che lega indissolubilmente il destino di Pechino con quello del suo presidente.