Di Geoffrey Smith
Investing.com - L’inflazione nella zona euro dovrebbe scendere solo lievemente ad aprile, con i dati preliminari da due delle maggiori economie della regione a rivelare che le pressioni sui prezzi sono rimaste forti questo mese nonostante un sollievo dai prezzi energetici.
L’indice sui prezzi al consumo in Spagna è sceso dello 0,2% ad aprile, mentre su base annua è sceso all’8,3% dal massimo di 30 anni del 9,8% di marzo.
I dati suggeriscono che l’inflazione generale potrebbe aver raggiunto il picco almeno in Spagna, secondo Angel Talavera, capo economista europeo di Oxford Economics.
Tuttavia, l’ufficio di statistica INE afferma che l’inflazione generale ha continuato ad accelerare al 4,4% sull’anno, il massimo dal 1995.
Quest’anno rispetto all’anno scorso gli europei sono più intenzionati a spendere per viaggi e divertimento, grazie all’allentamento dei lockdown per il Covid-19.
Alle 14:00 CEST è atteso il dato preliminare dalla Germania, ma l’analista di Pictet Wealth Management Frederik Ducrozet su Twitter ha dichiarato che ci sono “poche prove che l’inflazione core si sia allentata”.
L’inflazione annua in Germania aveva toccato il 7,6% a marzo, con i prezzi dell’energia alle stelle in scia all’invasione russa dell’Ucraina. Questi prezzi dell’energia si stanno riversando negli altri settori ora.
L’euro non è riuscito a sostenere i guadagni iniziali sulla notizia dell’inflazione ed è sceso dello 0,3% a 1,0528 alle 12:10 CEST.
La Banca Centrale Europea, comunque, resta fiduciosa che gli aumenti dei prezzi non stiano ancora innescando una spirale prezzi-compensi. Il Vice Presidente della BCE Luis de Guindos in un discorso di questo giovedì ha dichiarato: “Finora gli aumenti dei compensi sono piuttosto prudenti e pienamente compatibili con l’obiettivo della stabilità dei prezzi”.
Sempre questo giovedì, la banca centrale svedese ha alzato tasso di riferimento per la prima volta dall’inizio della pandemia. La Riksbank ha alzato il repo rate da zero allo 0,25% e si aspetta di portarlo a meno del 2% nei prossimi tre anni. Solitamente però le stime sull’andamento dei tassi di interesse date dalla Riksbank sono superiori a quanto poi effettivamente realizza.
La corona svedese si rafforza dello 0,8% a 9,765 contro il biglietto verde.