Investing.com - Gli ordinativi di beni durevoli negli Stati Uniti sono aumentati più del previsto a gennaio, in ripresa dopo il calo segnato per due mesi consecutivi, mentre gli ordinativi core sono inaspettatamente scesi, secondo i dati ufficiali di questo lunedì.
Il totale degli ordinativi di beni durevoli, che includono la categoria del trasporto, è aumentato dell’1,8% il mese scorso, secondo il Dipartimento per il Commercio, contro le aspettative di un incremento dell’1,7%.
Il dato di dicembre è stato rivisto al ribasso ad un calo dello 0,8% dallo 0,5% riportato in precedenza.
I beni durevoli sono prodotti manifatturieri destinati a durare almeno tre anni.
Gli ordinativi di beni durevoli core, che escludono la categoria volatile del trasporto, sono scesi dello 0,2% il mese scorso, rispetto all’aumento dello 0,5% previsto.
A dicembre i beni durevoli core sono saliti dello 0,9%, dato rivisto al rialzo dall’incremento dello 0,5% riportato precedentemente.
Esclusi i mezzi di difesa, gli ordinativi di beni durevoli sono aumentati dell’1,5% a gennaio, dall’1,2% del mese precedente (dato rivisto da una stima iniziale pari all’1,7%).
Esclusi difesa ed aerei, gli ordinativi di beni durevoli sono scesi dello 0,4% a gennaio, rispetto all’aumento dello 0,5% previsto.
Il dato di dicembre è stato rivisto al rialzo ad un aumento dell’1,1% dallo 0,7% riportato in precedenza.
Subito dopo il report, il cambio EUR/USD si è attestato a 1,0584 da circa 1,0583 segnato prima; la coppia GBP/USD è scambiata a 1,2419 dal precedente 1,2412; mentre il cambio USD/JPY sale a 112,47 da 112,40.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, resta invariato a 101,08.
Intanto, i future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al ribasso. I futures Dow scendono di 33 punti, o dello 0,16%, i future S&P 500 sono in calo di 2 punti, o dello 0,08%, mentre i futures Nasdaq 100 vanno giù di 11 punti, o dello 0,21%.
Intanto, sul mercato delle materie prime, i future dell’oro sono scambiati a 1.255,05 dollari l’oncia troy, contro i 1.256,05 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio resta invariato a 54,52 dollari.