Investing.com - I futures dell’oro hanno chiuso la seduta di venerdì al livello più alto delle ultime sei settimane, con il dollaro USA che è andato in forte pressione nelle speranze che l’accordo sulla Grecia sia vicino ed in seguito ai dati tedeschi incoraggianti.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange i futures dell’oro con consegna a dicembre sono saliti dell’1,4% venerdì, toccando 1.745,55 dollari l’oncia troy, il livello più alto dal 12 ottobre.
Sulla settimana, i futures dell’oro sono saliti del 2,3%.
Supporto a 1.720,25 dollari l’oncia troy, il minimo dal 21 novembre e resistenza a 1.774,95, massimo del 12 ottobre.
L’oro è salito dopo che il dollaro è sceso al minimo di tre settimane contro l’eurp, dopo che la Grecia ha dichiarato che il Fondo Monetario Internazionale ha allentato il target di riduzione del debito del paese, indicando che i creditori sono vicini ad un accordo per il pagamento della tranche di aiuti di vitale importanza.
Tuttavia, altre fonti coinvolte nei dialoghi hanno indicato che il gap è molto più grande di quanto la Grecia abbia indicato.
I dialoghi tra i ministri delle finanze della zona euro e il Fondo Monetario Internazionale si sono conclusi senza trovare un accordo su come ridurre il debito della Grecia a livelli sostenibili.
La fiducia degli investitori è aumentata inoltre dopo che l’Istituto di Ricerca Economica ha dichiarato che l’indice della fiducia delle imprese è migliorato al 101,4 a novembre, superando le aspettative di un calo a 99,5.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,76% venerdì, a 80,22, il minimo dal 2 novembre.
La debolezza del dollaro solitamente spinge l’oro, poiché aumenta l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Ulteriormente supporto al metallo prezioso dagli acquisti tecnici che hanno fatto schizzare i prezzi, dopo che i prezzi hanno superato il livello della media di 50 giorni, innescando nuovi acquisiti e percorsi rialzisti.
Nella prossima settimana, gli investitori saranno concentrati sul vertice dei ministri delle finanze dell’eurogruppo che si terrà questo lunedì.
Gli operatori continuano a monitorare il “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
Si teme che l’economia USA ricada in recessione, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza del 1° gennaio.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre ha segnato +2,5% venerdì, a 34,12 dollari l’oncia troy, il massimo dall’11 ottobre. Sulla settimana i futures dell’argento hanno segnato +5,45%.
Il rame con consegna a dicembre è salito dello 0,95% a 3,539 dollari la libbra.
I prezzi del rame hanno segnato +2,45% sulla settimana, dopo i dati che hanno mostrato il primo aumento dell’attività manifatturiera cinese dopo più di un anno.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, segnando il 40% del consumo annuo.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange i futures dell’oro con consegna a dicembre sono saliti dell’1,4% venerdì, toccando 1.745,55 dollari l’oncia troy, il livello più alto dal 12 ottobre.
Sulla settimana, i futures dell’oro sono saliti del 2,3%.
Supporto a 1.720,25 dollari l’oncia troy, il minimo dal 21 novembre e resistenza a 1.774,95, massimo del 12 ottobre.
L’oro è salito dopo che il dollaro è sceso al minimo di tre settimane contro l’eurp, dopo che la Grecia ha dichiarato che il Fondo Monetario Internazionale ha allentato il target di riduzione del debito del paese, indicando che i creditori sono vicini ad un accordo per il pagamento della tranche di aiuti di vitale importanza.
Tuttavia, altre fonti coinvolte nei dialoghi hanno indicato che il gap è molto più grande di quanto la Grecia abbia indicato.
I dialoghi tra i ministri delle finanze della zona euro e il Fondo Monetario Internazionale si sono conclusi senza trovare un accordo su come ridurre il debito della Grecia a livelli sostenibili.
La fiducia degli investitori è aumentata inoltre dopo che l’Istituto di Ricerca Economica ha dichiarato che l’indice della fiducia delle imprese è migliorato al 101,4 a novembre, superando le aspettative di un calo a 99,5.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,76% venerdì, a 80,22, il minimo dal 2 novembre.
La debolezza del dollaro solitamente spinge l’oro, poiché aumenta l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Ulteriormente supporto al metallo prezioso dagli acquisti tecnici che hanno fatto schizzare i prezzi, dopo che i prezzi hanno superato il livello della media di 50 giorni, innescando nuovi acquisiti e percorsi rialzisti.
Nella prossima settimana, gli investitori saranno concentrati sul vertice dei ministri delle finanze dell’eurogruppo che si terrà questo lunedì.
Gli operatori continuano a monitorare il “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
Si teme che l’economia USA ricada in recessione, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza del 1° gennaio.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre ha segnato +2,5% venerdì, a 34,12 dollari l’oncia troy, il massimo dall’11 ottobre. Sulla settimana i futures dell’argento hanno segnato +5,45%.
Il rame con consegna a dicembre è salito dello 0,95% a 3,539 dollari la libbra.
I prezzi del rame hanno segnato +2,45% sulla settimana, dopo i dati che hanno mostrato il primo aumento dell’attività manifatturiera cinese dopo più di un anno.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, segnando il 40% del consumo annuo.