Investing.com – I futures dell’oro perdono più dell’1% nella mattinata di questo martedì, scendendo al di sotto di 1,700 dollari per la prima volta in più di un mese.
Lo stallo nelle negoziazioni per risolvere la crisi finanziaria americana continua a pesare sui sentimenti di mercato.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna a febbraio a 1,697.05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in perdita dell’1,4% sulla giornata.
Il prezzo dell’oro è sceso dell’1,55% all’inizio delle contrattazioni, per poi attestarsi a 1,694.45 dollari l’oncia troy, il livello più basso dal 6 novembre.
Supporto a 1.683.55 dollari l’oncia troy, il minimo dalla seduta del 6 Novembre e resistenza a 1.724,45, massimo della seduta di lunedì.
Gli operatori di mercato continuano a monitorare gli sviluppi riguardanti il precipizio fiscale statunitense, rappresentato dall’aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi di dollari che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso nelle quattro settimane che rimangono prima della scadenza.
Si teme che il governo americano possa ripetere la stessa politica di divisione che ha portato Standard & Poor's a declassare il rating americano nell’agosto del 2011 e spingere nuovamente gli Stati Uniti in recessione.
Intanto nella zona Euro la Grecia ha lanciato la proposta di ricomprare il proprio debito da investitori privati, come parte di un accordo per sbloccare un nuovo pacchetto di iniezione di liquidità di 44 miliardi di Euro.
Il riacquisto del proprio debito servirà a ridurre il peso del debito greco e deve essere attuato prima che il Fondo Monetario Internazionale conceda un nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia.
Sul Comex, l’argento con consegna a marzo ha segnato un -2,15% a 33,02 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a marzo è rimasto stabile a 3,659 dollari la libbra.
Lo stallo nelle negoziazioni per risolvere la crisi finanziaria americana continua a pesare sui sentimenti di mercato.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna a febbraio a 1,697.05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in perdita dell’1,4% sulla giornata.
Il prezzo dell’oro è sceso dell’1,55% all’inizio delle contrattazioni, per poi attestarsi a 1,694.45 dollari l’oncia troy, il livello più basso dal 6 novembre.
Supporto a 1.683.55 dollari l’oncia troy, il minimo dalla seduta del 6 Novembre e resistenza a 1.724,45, massimo della seduta di lunedì.
Gli operatori di mercato continuano a monitorare gli sviluppi riguardanti il precipizio fiscale statunitense, rappresentato dall’aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi di dollari che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso nelle quattro settimane che rimangono prima della scadenza.
Si teme che il governo americano possa ripetere la stessa politica di divisione che ha portato Standard & Poor's a declassare il rating americano nell’agosto del 2011 e spingere nuovamente gli Stati Uniti in recessione.
Intanto nella zona Euro la Grecia ha lanciato la proposta di ricomprare il proprio debito da investitori privati, come parte di un accordo per sbloccare un nuovo pacchetto di iniezione di liquidità di 44 miliardi di Euro.
Il riacquisto del proprio debito servirà a ridurre il peso del debito greco e deve essere attuato prima che il Fondo Monetario Internazionale conceda un nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia.
Sul Comex, l’argento con consegna a marzo ha segnato un -2,15% a 33,02 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a marzo è rimasto stabile a 3,659 dollari la libbra.