Investing.com – I Futures del petrolio greggio sono in calo questo giovedì, con i mercati che attendono il rilascio dei dati economici statunitensi nel corso della giornata, dopo i dati sul settore immobiliare Ua che hanno spinto il biglietto verde.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 104,95 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,42% sulla giornata.
I contratti di settembre sono scesi dell’1,72% a 105,39 dollari al barile questo mercoledì.
I dati di mercoledì hanno mostrato che le vendite di case nuove negli USA sono salite inaspettatamente al massimo di 5 anni a giugno, spingendo le aspettative che la Federal Reserve inizi a ritirare il programma di acquisti di bond nel corso della giornata.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che le vendite di case nuove sono salite dell’8,3%, ad un tasso annuo destagionalizzato di 497.000 unità, il livello più alto dal maggio 2008.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I prezzi hanno trovato tuttavia un certo supporto, dopo i dati dell’EIA USA che hanno mostrato che le scorte di greggio sono scese di 2,8 milioni di barili nella settimana terminata il 19 luglio, contro le aspettative di un calo di 2,4 milioni di barili.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio
Ieri la la lettura preliminare dell’indice HSBC PMI è scesa al minimo di 11 mesi di 47,7 a luglio, dalla lettura di 48,2 dello scorso mese. Gli analisti avevano previsto che l’indice salisse a 48,6.
La Cina è il secondo consumatore di petrolio dopo gli USA.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono scesi dello 0,27% a 106,90 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 1,95 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 104,95 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,42% sulla giornata.
I contratti di settembre sono scesi dell’1,72% a 105,39 dollari al barile questo mercoledì.
I dati di mercoledì hanno mostrato che le vendite di case nuove negli USA sono salite inaspettatamente al massimo di 5 anni a giugno, spingendo le aspettative che la Federal Reserve inizi a ritirare il programma di acquisti di bond nel corso della giornata.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che le vendite di case nuove sono salite dell’8,3%, ad un tasso annuo destagionalizzato di 497.000 unità, il livello più alto dal maggio 2008.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I prezzi hanno trovato tuttavia un certo supporto, dopo i dati dell’EIA USA che hanno mostrato che le scorte di greggio sono scese di 2,8 milioni di barili nella settimana terminata il 19 luglio, contro le aspettative di un calo di 2,4 milioni di barili.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio
Ieri la la lettura preliminare dell’indice HSBC PMI è scesa al minimo di 11 mesi di 47,7 a luglio, dalla lettura di 48,2 dello scorso mese. Gli analisti avevano previsto che l’indice salisse a 48,6.
La Cina è il secondo consumatore di petrolio dopo gli USA.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono scesi dello 0,27% a 106,90 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 1,95 dollari al barile.