Investing.com – Lo yen ha chiuso la settimana in salita contro lo yen questo venerdì, dopo il rilascio dei dati USA manifatturieri inaspettatamente positivi che hanno alimentato la prospettiva che la Federal Reserve possa iniziare a ridimensionare il programma di stimolo prima del previsto.
Il cambio USD/JPY ha chiuso la seduta di venerdì a 98,70 in salita dello 0,34%, dopo essere sceso a 97,80. Il cambio ha chiuso la settimana in salita dell’1,09%.
Supporto a 97,45, minimo del 29 ottobre e resistenza a 98,99, massimo del 17 ottobre.
Il dollaro ha riguadagnato terreno dopo che l’ISM ha dichiarato che l’indice PMI manifatturiero è salito a 56,4 ad ottobre, il massimo dall’aprile 2011, prima di attestarsi a 56,2 a settembre. Gli economisti avevano previsto un calo dell’indice a 55.0.
La Fed ha mantenuto invariato il programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese dopo il vertice mensile dello scorso mercoledì. La banca non ha dato indicazioni sull’inizio del ridimensionamento, che potrebbe avvenire a dicembre o all’inizio del 2014.
“Il settore immobiliare ha subito un certo rallentamento negli ultimi mesi”, si legge nella dichiarazione della Fed. Tuttavia, i funzionari della banca hanno confermato la prospettiva che l’economia stia crescendo “a un ritmo moderato” e hanno dichiarato che i rischi al ribasso stanno diminuendo.
La Banca del Giappone ha lasciato invariato il suo programma di stimolo e ha ribadito che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% fissato dalla banca entro l’aprile del 2015.
L’euro ha chiuso venerdì al minimo di tre settimane contro lo yen, per via dei timori di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.
L’euro è rimasto sotto pressione in seguito ai dati di ieri piuttosto deludenti sull’inflazione e nella zona euro, dati che hanno alimentato i timori di un ulteriore rischio dei tassi da parte della BCE.
In un report, l’Eurostat ha dichiarato che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,7% ad ottobre, il passo più lento dal novembre 2009, contro la lettura di un +1,1% a settembre.
Un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione della zona euro è rimasto invariato al massimo record del 12,2% a settembre.
Il cambio EUR/JPY ha chiuso venerdì a 133,16, in calo dello 0,34%, portando le perdite settimanali a 1,08%.
Nella prossima settimana gli investitori seguiranno con attenzione l’esito del vertice della BCE. Gli USA rilasceranno i dati sull’occupazione non agricola ad ottobre, un dato che faciliterà le aspettative di una possibile riduzione dello stimolo Fed.
In vista della prossima settimana Investing.com ha compilato una serie di questi ed altri eventi che condizioneranno i mercati.
Lunedì 4 novembre
I mercati in Giappone resteranno chiusi per festa nazionale.
Gli USA produrranno un report sugli ordinativi industriali, un indicatore chiave della produzione.
Martedì 5 novembre
Gli USA rilasceranno i dati sull’attività del settore dei servizi.
Mercoledì 6 novembre
La BoJ pubblicherà i verbali sull’ultimo vertice di politica monetaria.
Giovedì 7 novembre
Gli USA rilasceranno una stima sul PIL del 3° trimestre, l’indicatore chiave dell’attività economica e l’indicatore chiave della crescita economica. Intanto, il Dipartimento per il Lavoro rilascerà i dati settimanali sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 8 novembre
L’Università del Michigan rilascerà la lettura preliminare dell’indice del sentimento dei consumatori. Gli USA chiuderanno la settimana con i dati sull’occupazione non agricola e sul tasso di disoccupazione.
Il cambio USD/JPY ha chiuso la seduta di venerdì a 98,70 in salita dello 0,34%, dopo essere sceso a 97,80. Il cambio ha chiuso la settimana in salita dell’1,09%.
Supporto a 97,45, minimo del 29 ottobre e resistenza a 98,99, massimo del 17 ottobre.
Il dollaro ha riguadagnato terreno dopo che l’ISM ha dichiarato che l’indice PMI manifatturiero è salito a 56,4 ad ottobre, il massimo dall’aprile 2011, prima di attestarsi a 56,2 a settembre. Gli economisti avevano previsto un calo dell’indice a 55.0.
La Fed ha mantenuto invariato il programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese dopo il vertice mensile dello scorso mercoledì. La banca non ha dato indicazioni sull’inizio del ridimensionamento, che potrebbe avvenire a dicembre o all’inizio del 2014.
“Il settore immobiliare ha subito un certo rallentamento negli ultimi mesi”, si legge nella dichiarazione della Fed. Tuttavia, i funzionari della banca hanno confermato la prospettiva che l’economia stia crescendo “a un ritmo moderato” e hanno dichiarato che i rischi al ribasso stanno diminuendo.
La Banca del Giappone ha lasciato invariato il suo programma di stimolo e ha ribadito che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% fissato dalla banca entro l’aprile del 2015.
L’euro ha chiuso venerdì al minimo di tre settimane contro lo yen, per via dei timori di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.
L’euro è rimasto sotto pressione in seguito ai dati di ieri piuttosto deludenti sull’inflazione e nella zona euro, dati che hanno alimentato i timori di un ulteriore rischio dei tassi da parte della BCE.
In un report, l’Eurostat ha dichiarato che l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,7% ad ottobre, il passo più lento dal novembre 2009, contro la lettura di un +1,1% a settembre.
Un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione della zona euro è rimasto invariato al massimo record del 12,2% a settembre.
Il cambio EUR/JPY ha chiuso venerdì a 133,16, in calo dello 0,34%, portando le perdite settimanali a 1,08%.
Nella prossima settimana gli investitori seguiranno con attenzione l’esito del vertice della BCE. Gli USA rilasceranno i dati sull’occupazione non agricola ad ottobre, un dato che faciliterà le aspettative di una possibile riduzione dello stimolo Fed.
In vista della prossima settimana Investing.com ha compilato una serie di questi ed altri eventi che condizioneranno i mercati.
Lunedì 4 novembre
I mercati in Giappone resteranno chiusi per festa nazionale.
Gli USA produrranno un report sugli ordinativi industriali, un indicatore chiave della produzione.
Martedì 5 novembre
Gli USA rilasceranno i dati sull’attività del settore dei servizi.
Mercoledì 6 novembre
La BoJ pubblicherà i verbali sull’ultimo vertice di politica monetaria.
Giovedì 7 novembre
Gli USA rilasceranno una stima sul PIL del 3° trimestre, l’indicatore chiave dell’attività economica e l’indicatore chiave della crescita economica. Intanto, il Dipartimento per il Lavoro rilascerà i dati settimanali sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 8 novembre
L’Università del Michigan rilascerà la lettura preliminare dell’indice del sentimento dei consumatori. Gli USA chiuderanno la settimana con i dati sull’occupazione non agricola e sul tasso di disoccupazione.