Investing.com - L’euro è in calo al minimo di sei settimane contro il dollaro questo lunedì, mentre crescono le aspettative che la Banca Centrale Europea tagli i tassi per salvaguardare la ripresa economica nella regione.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,3442 alla chiusura degli scambi asiatici, il minimo dal 18 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,3487, in calo dello 0,03%.
Supporto a 1,3450 e resistenza a 1,3570, il massimo del 15 ottobre.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo aver segnato, la scorsa settimana, il maggior calo settimanale di oltre un anno contro il dollaro, seguito ai dati che hanno mostrato un calo dell’inflazione a ottobre nella zona euro al minimo di quattro anni.
I dati rilasciati giovedì hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo nel blocco della moneta unica a ottobre è sceso allo 0,7% dall’1,1% di settembre, il ritmo più lento dal novembre 2009.
I deludenti dati sull’inflazione hanno alimentato i timori che la BCE possa tagliare i tassi nel prossimo vertice di politica economica previsto per giovedì.
La richiesta di dollaro continua a essere sostenuta tra i dati manifatturieri USA di venerdì, migliori del previsto, e le aspettative che la Federal Reserve possa iniziare il ridimensionamento del suo programma di stimolo già il mese prossimo.
Il Presidente della Federal Reserve Bank di Dallas Richard Fisher ha affermato oggi durante un discorso a Sydney che il recente stallo fiscale a Washington ha neutralizzato il ruolo delle politiche monetarie allentate della Fed nella ripresa economica.
L’euro è pressoché invariato contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,06% a 133,07.
Il dollaro è stabile vicino al massimo di sei settimane contro lo yen, con USD/JPY in calo dello 0,03% a 98,66.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,3442 alla chiusura degli scambi asiatici, il minimo dal 18 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,3487, in calo dello 0,03%.
Supporto a 1,3450 e resistenza a 1,3570, il massimo del 15 ottobre.
L’euro è rimasto sotto pressione dopo aver segnato, la scorsa settimana, il maggior calo settimanale di oltre un anno contro il dollaro, seguito ai dati che hanno mostrato un calo dell’inflazione a ottobre nella zona euro al minimo di quattro anni.
I dati rilasciati giovedì hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo nel blocco della moneta unica a ottobre è sceso allo 0,7% dall’1,1% di settembre, il ritmo più lento dal novembre 2009.
I deludenti dati sull’inflazione hanno alimentato i timori che la BCE possa tagliare i tassi nel prossimo vertice di politica economica previsto per giovedì.
La richiesta di dollaro continua a essere sostenuta tra i dati manifatturieri USA di venerdì, migliori del previsto, e le aspettative che la Federal Reserve possa iniziare il ridimensionamento del suo programma di stimolo già il mese prossimo.
Il Presidente della Federal Reserve Bank di Dallas Richard Fisher ha affermato oggi durante un discorso a Sydney che il recente stallo fiscale a Washington ha neutralizzato il ruolo delle politiche monetarie allentate della Fed nella ripresa economica.
L’euro è pressoché invariato contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,06% a 133,07.
Il dollaro è stabile vicino al massimo di sei settimane contro lo yen, con USD/JPY in calo dello 0,03% a 98,66.