MILANO (Reuters) - Le nuove misure sulla gestione degli Npl contenute nell'addendum della Bce, una volta chiarito l'ambito di applicazione, previsto solo ai nuovi flussi di deteriorati, saranno gestibili dalle banche italiane ma è fondamentale avere un quadro normativo certo e stabile nel tempo.
Lo ha detto Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Abi nell'ambito di un convegno sugli Npl.
"Se anche il risultato finale sarà quello di applicare le nuove regole ai nuovi flussi di prestiti che potrebbero diventare crediti deteriorati a partire dall'1 gennaio 2018, credo che questo sarà qualcosa di assolutamente ragionevole e gestibile", ha detto Sabatini.
Il dg dell'Abi ha ricordato i recenti chiarimenti del vicepresidente della Bce Vitor Costancio che, durante la conferenza stampa dopo la riunione di politica monetaria ha nuovamente spiegato che le regole della Bce vanno applicate soltanto ai crediti deteriorati di nuova classificazione e ai nuovi flussi, mentre sul differente trattamento dello stock esistente Francoforte non ha preso alcuna decisione.
Nell'addendum, pubblicato ai primi di ottobre e messo in consultazione fino all'8 dicembre, la Bce indica alle banche una copertura graduale dei crediti non garantiti in due anni e di quelli garantiti in sette anni.
Per Sabatini, il problema delle nuove misure prospettate non riguarda tanto il merito ma piuttosto l'incertezza del quadro regolamentare.
"Ci troviamo di fronte ad un quadro che cambia continuamente. A gennaio lo stesso Ssm aveva emanato delle linee guida che prevedevano una strategia da adottare da parte delle banche e su quello stavamo lavorando. Dopo nemmeno otto mesi viene fuori una nuova richiesta che cambia completamente l'approccio alla gestione degli Npl", sottolinea Sabatini.
"La cosa fondamentale è avere regole certe, stabili nel tempo, chiare e applicate in modo trasparente. Questo è fondamentale affinchè le banche possano poi supportare l'economia soprattutto nella fase di crescita", dice.
Sabatini ha inoltre ricordato che lo stock di deteriorati delle banche italiane ha registrato una forte riduzione, di circa il 25% in circa un anno, con una serie di importanti operazioni sul mercato ancora da completare.
"I flussi di nuovi crediti deteriorati sono tornati ad essere quelli di prima della crisi, quindi su livelli minimi", ha sottolineato.
(Andrea Mandalà)