Investing.com - Il dollaro è in calo contro la lira turca per la seconda seduta questo martedì dopo che la banca centrale turca ha annunciato che potrebbe alzare i tassi di interesse per fermare il deprezzamento della lira, in vista del vertice di politica monetaria di emergenza nel corso della giornata.
Il cambio USD/TRY è sceso a 2,2538, il minimo di una settimana, per poi attestarsi in calo dello 0,68% a 2,2675. Il cambio ieri ha toccato il massimo storico di 2,3895.
La lira è stata supportata dopo la dichiarazione della banca centrale turca secondo cui un aumento dei tassi di interesse potrebbe proteggere la lira dall’indebolimento e potrebbe rivedere al rialzo la previsione di inflazione.
La banca ha alzato la sua previsione di inflazione per la fine dell’anno al 6,6% dal 5,3%, dichiarando che l’aumento della volatilità dei tassi di cambio e dei mercati monetari potrebbe contribuire all’aumento dell’inflazione.
Nelle dichiarazioni in vista del vertice di emergenza, il Governatore Erdem Bascalso ha indicato la possibilità di un aumento dei tassi in seguito al calo della lira ad una serie di minimi storici contro il dollaro ieri.
“È fuor di dubbio che la banca centrale utilizzerà tutti gli strumenti di politica monetaria per far convergere l’inflazione all’obiettivo del 5%...Il nostro scopo durante il vertice di questa sera sarà di evitare un peggioramento dell’andamento dei prezzi e adottare delle misure per assicurare la stabilità dei prezzi”, ha dichiarato.
“Se ce ne fosse bisogno, non eviteremo di implementare l’inasprimento permanente della politica monetaria”.
La banca centrale non ha aumentato i tassi di interesse, tra le pressioni politiche per evitare i tassi di prestito, che potrebbe far diminuire la crescita.
La banca ha annunciato ieri il vertice di politica monetaria di emergenza, parlando di “sviluppi dannosi dei prezzi” dopo che la lira è scesa al di sotto di 2,30 contro il dollaro, tra il selloff nei mercati emergenti. I timori per il ridimensionamento del programma di stimolo della Fed e le preoccupazioni per un eventuale rallentamento in Cina hanno alimentato il selloff.
La lira turca è vista come particolarmente vulnerabile alle riduzione del programma di acquisti della Fed, dal momento che il paese conta molto sugli investimenti stranieri per risanare il buco nel conto corrente.
La lira resta vulnerabile in vista della dichiarazione di politica monetaria della Fed di domani tra le aspettative che la banca possa tagliare il suo programma di acquisti di altri 10 miliardi di dollari a 65 miliardi di dollari al mese. La banca centrale aveva annunciato il primo taglio al programma di stimolo a dicembre.
Il selloff della lira è stato ulteriormente alimentato dai timori degli investitori per le tensioni politiche locali, dopo un’indagine partita a dicembre sulla corruzione delle figure vicine al partito APK al governo, che ne avrebbero forzato il rimpasto.
L’euro è in calo contro la lira, con EUR/TRY in calo dello 0,80% a 3,0969, in calo dal massimo raggiunto ieri di 3,2729.
Il cambio USD/TRY è sceso a 2,2538, il minimo di una settimana, per poi attestarsi in calo dello 0,68% a 2,2675. Il cambio ieri ha toccato il massimo storico di 2,3895.
La lira è stata supportata dopo la dichiarazione della banca centrale turca secondo cui un aumento dei tassi di interesse potrebbe proteggere la lira dall’indebolimento e potrebbe rivedere al rialzo la previsione di inflazione.
La banca ha alzato la sua previsione di inflazione per la fine dell’anno al 6,6% dal 5,3%, dichiarando che l’aumento della volatilità dei tassi di cambio e dei mercati monetari potrebbe contribuire all’aumento dell’inflazione.
Nelle dichiarazioni in vista del vertice di emergenza, il Governatore Erdem Bascalso ha indicato la possibilità di un aumento dei tassi in seguito al calo della lira ad una serie di minimi storici contro il dollaro ieri.
“È fuor di dubbio che la banca centrale utilizzerà tutti gli strumenti di politica monetaria per far convergere l’inflazione all’obiettivo del 5%...Il nostro scopo durante il vertice di questa sera sarà di evitare un peggioramento dell’andamento dei prezzi e adottare delle misure per assicurare la stabilità dei prezzi”, ha dichiarato.
“Se ce ne fosse bisogno, non eviteremo di implementare l’inasprimento permanente della politica monetaria”.
La banca centrale non ha aumentato i tassi di interesse, tra le pressioni politiche per evitare i tassi di prestito, che potrebbe far diminuire la crescita.
La banca ha annunciato ieri il vertice di politica monetaria di emergenza, parlando di “sviluppi dannosi dei prezzi” dopo che la lira è scesa al di sotto di 2,30 contro il dollaro, tra il selloff nei mercati emergenti. I timori per il ridimensionamento del programma di stimolo della Fed e le preoccupazioni per un eventuale rallentamento in Cina hanno alimentato il selloff.
La lira turca è vista come particolarmente vulnerabile alle riduzione del programma di acquisti della Fed, dal momento che il paese conta molto sugli investimenti stranieri per risanare il buco nel conto corrente.
La lira resta vulnerabile in vista della dichiarazione di politica monetaria della Fed di domani tra le aspettative che la banca possa tagliare il suo programma di acquisti di altri 10 miliardi di dollari a 65 miliardi di dollari al mese. La banca centrale aveva annunciato il primo taglio al programma di stimolo a dicembre.
Il selloff della lira è stato ulteriormente alimentato dai timori degli investitori per le tensioni politiche locali, dopo un’indagine partita a dicembre sulla corruzione delle figure vicine al partito APK al governo, che ne avrebbero forzato il rimpasto.
L’euro è in calo contro la lira, con EUR/TRY in calo dello 0,80% a 3,0969, in calo dal massimo raggiunto ieri di 3,2729.