Investing.com - Il dollaro è crollato al minimo di due anni e mezzo contro il franco svizzero questo giovedì, per via dei timori per un rallentamento della crescita in Cina e dello stallo tra la Russia e l’Ucraina che continuano a sostenere la richiesta di valuta rifugio.
Il cambio USD/CHF è in calo dello 0,37% a 0,8705, il minimo dal 31 ottobre 2011.
Supporto a 0,8650 e resistenza a 0,8748, il massimo della seduta.
Il sentimento dei mercati è stato colpito dai dati cinesi peggiori del previsto che hanno indicato un rallentamento della seconda economia mondiale all’inizio dell’anno.
I dati rilasciati oggi hanno mostrato che la produzione industriale cinese è salita dell’8,6% su base annua nel primo bimestre del 2014, al di sotto del previsto aumento del 9,5%.
Anche le vendite al dettaglio cinesi sono risultate inferiori alle aspettative, con un aumento dell’11,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La Cina pubblica un unico report economico per i primi due mesi dell’anno per evitare distorsioni dovute alla festività del Capodanno Lunare.
I dati hanno seguito di alcuni giorni il report cinese che ha mostrato un crollo delle esportazioni a febbraio. I dati deludenti hanno alimentato le aspettative che la banca centrale cinese possa allentare la politica monetaria per sostenere la crescita.
Intanto, gli investitori restano cauti per l’aumento delle tensioni tra Russia e Occidente in vista del referendum che si terrà domenica nella Crimea ora occupata da forze militari a favore della Russia e che interrogherà i cittadini sull’eventuale annessione alla Russia.
L’euro è pressoché invariata contro il franco svizzero, con EUR/CHF a 1.2150, dopo aver precedentemente toccato il minimo di oltre una settimana di 1,2138.
Gli investitori sono restii a testare il tasso di cambio minimo di 1,20 franchi l’euro proposto dalla Banca Nazionale Svizzera nel settembre 2011.
La SNB aveva fissato un tetto per il franco quando il franco aveva quasi raggiunto la parità contro l’euro, tra i timori per l’impatto di un franco svizzero troppo forte sull’economia del paese e in particolare sulle esportazioni.
L’euro è scambiato al massimo di due anni e mezzo contro il dollaro, con EUR/USD su dello 0,33% a 1,3950.
La moneta unica continua a ricevere lo slancio dalla decisione della settimana scorsa della Banca Centrale Europea di non implementare le misure di politica monetaria per sostenere la crescita nella zona euro, nonostante le previsioni di un’inflazione bassa per i prossimi anni.