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Unicredit, non si ferma il calo. Pesa il rischio su partecipata turca

Pubblicato 13.08.2018, 10:05
Unicredit, non si ferma il calo. Pesa il rischio su partecipata turca
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Investing.com - La settimana di Ferragosto si apre con il forte calo a Piazza Affari del Ftse Mib che cede lo 0,88% dopo nemmeno un’ora dall’apertura di seduta, sulla scia delle borse europee che continuano a soffrire per la situazione in Turchia.

Ancora debole il settore bancario con il FTSE Italia All Share Banks che perde l’1,47%, in compagnia dell’indice europeo dei finanziari, lo STOXX Banks EUR Price, in calo dell’1,37%.

Tra i peggiori a Milano troviamo Unicredit (MI:CRDI) con un -2,32%, che si aggiunge al -6% totale delle precedenti tre sedute. Ancora peggio Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) che crolla del 4,15%, seguita da Mediobanca (MI:MDBI) (-2,13%), Banco Bpm (MI:BAMI) (-1,75%), Banca Piccolo Credito Valtellinese (MI:PCVI) (-1,73%), Ubi Banca (MI:UBI) (-1,55%). Male anche le altre banche europee coinvolte negli affari in Turchia, con BBVA (MC:BBVA) in flessione del 2,37%, Bnp Paribas (PA:BNPP) a -1,12% e Deutsche Bank (DE:DBKGn) a -1,81%.

Proseguono, dunque, i problemi in Turchia, con la Lira che cede il 7% sia verso l’euro che verso il dollaro, dopo essere risalita dall’ennesimo minimo storico della scorsa notta quando era arrivata a cedere anche il 18%. Il leggero recupero è stato ottenuto grazie alle scelte della banca centrale turca che ha messo a disposizione nuova liquidità, riducendo le riserve monetarie di 250 punti base in valuta locale e estera richiesta agli istituti di credito.

Tale scelta, però, non sta aiutando gli istituti di credito quotati in borsa, in particolare quelli che hanno partecipazioni in Turchia, come Unicredit.

L’istituto italiano partecipa al 50% di Koç Finansal Hizmetler A.S. (KFH), principale azionista di Yapi Kredi, quarta banca privata in Turchia.

Secondo Credit Suisse, la partecipazione sarebbe da liquidare a causa della situazione economica turca e della negatività per 2,6 miliardi della riserva valutaria doi Unicredit. Secondo gli analisti svizzeri, però, l’istituto italiano sembrerebbe non voler lasciare la partecipazione nell’asset turco.

Secondo il cfo di Unicredit, Mirko Bianchi, Yapi rappresenterebbe “una banca molto buona e l’investimento in Turchia a lungo termine”, ha spiegato nel corso di una call con gli analisti.

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