Investing.com - Il prezzo dell’oro scende negli scambi asiatici di questo venerdì, in seguito alla notizia secondo cui gli Stati Uniti starebbero pensando di allentare i dazi sui prodotti cinesi, notizia che ha incoraggiato la propensione al rischio pesando sulla domanda di investimenti rifugio.
L’aumento delle speranze di poter evitare una “hard Brexit” ha contribuito a rappresentare un ulteriore ostacolo per il metallo prezioso.
I future dell’oro con consegna a dicembre sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scendono dello 0,1%, a 1.291,65 dollari l’oncia troy alle 1:50 ET (06:50 GMT).
Ieri, il Wall Street Journal ha riportato che il Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin avrebbe proposto una riduzione dei dazi sulle importazioni cinesi. Secondo la notizia, che cita fonti vicine alla vicenda, Mnuchin avrebbe incontrato opposizione da parte del Rappresentante per il Commercio Robert Lighthizer, preoccupato che la mossa venga intesa come un segno di debolezza.
La notizia ha fatto schizzare le borse globali, mentre l’oro, tradizionale asset rifugio, è sceso anche dopo che il Dipartimento del Tesoro ha smentito le voci.
Gli Stati Uniti alzeranno i dazi su altri 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi a marzo, a meno che i due paesi non risolvano gli attriti sul commercio. Il recente stallo ha supportato l’oro, considerato un rifugio nei periodi di tensione geopolitica.
Intanto, il Primo Ministro britannico Theresa May mercoledì è riuscita ad ottenere la fiducia alimentando le speranze che il rischio che il paese esca dall’Unione Europea senza accordo sia diminuito.
Il giorno prima il suo piano sulla Brexit era stato bocciato dal Parlamento britannico, una sconfitta storica. Il voto parlamentare sul “Piano B” di May sulla Brexit si terrà il 29 gennaio.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è invariato a 95,715.