E’ l’esigenza di competenza che spinge molti risparmiatori ex fai da te ad affidarsi alla consulenza professionale. Nel frattempo affiorano opportunità sul debito emergente e sul possibile indebolimento del dollaro
COMPETENZA IN PRIMO PIANO
I risultati della ricerca curata dall’Istituto Demia per conto di Assogestioni e presentata durante il Salone del Risparmio confermano che i consulenti guidano le scelte degli italiani in materia di risparmio, ma il livello di competenza rimane fondamentale. Come affiora nell’articolo Risparmio, 5 italiani su 100 optano per la gestione “fai da te”, la competenza risulta tra le principali leve potenziali per riavvicinare alla consulenza i risparmiatori fai da te: il 42% dichiara che potrebbe riconsiderarla qualora si rendesse conto di non essere abbastanza esperto, o se dovesse scegliere di investire in mercati sconosciuti (37%). A seguire vengono indicate la mancanza di tempo per dedicarsi al fai da te (25%), la necessità di pianificare nel medio-lungo periodo con gli strumenti più adatti (23%), le eventuali minusvalenze registrate (22%). Dalla prospettiva opposta, i consulenti bancari e finanziari, interrogati sulla fotografia emersa dalla ricerca, confermano per il 64%, che un risparmiatore fai da te potrebbe decidere di affidarsi ad un consulente perché si rende conto di non essere abbastanza competente e aggiornato per continuare da solo, e per il 46% per poter pianificare nel medio-lungo periodo con gli strumenti più adatti. Secondo il 45% dei consulenti, inoltre, il risparmiatore “fai da te” ricontatta il professionista dopo aver subito delle perdite e per il 34% per scegliere prodotti o investire in mercati che non conosce...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge