MILANO (Reuters) - Il secondario italiano, già zoppicante in apertura rispetto alla controparte 'core', ha ricevuto l'affondo dal deludente dato sul prodotto interno lordo italiano del secondo trimestre.
Il dato, inferiore alle attese, ha spinto in alto il differenziale fra i tassi dei titoli di riferimento italiano e tedesco, portandolo a 170 punti base per la prima volta dallo scorso 11 luglio, quando aveva toccato i 176 punti base. Il rendimento del decennale benchmark tedesco ritocca in seduta il minimo storico a 1,104%.
Se il rapporto causale fra le cifre del Pil e la debolezza dei titoli di Stato italiani è confermato dai trader, il rialzo di spread e rendimenti è tuttavia relativamente contenuto.
"Timida risalita dei rendimenti sui Btp" Dice Vincenzo Longo di Ig. "Se il mercato governativo mostra una buona tenuta, lo si deve solo alla disinflazione in corso e ai timori che questa sfoci in deflazione. Questo fenomeno spinge i consumatori a investire in attività finanziarie".
Secondo il dato preliminare pubblicato oggi alle 11 da Istat, nei tre mesi al 30 giugno scorso il prodotto interno lordo italiano si è contratto al ritmo di 0,2% su base congiunturale e 0,3% a perimetro tendenziale. La mediana delle attese raccolte da Reuters proiettava una crescita di 0,1% e 0,2% a livello rispettivamente congiunturale e annuo.
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