LONDRA (Reuters) - Le quotazioni del greggio Brent rimbalzano dai minimi degli ultimi 14 mesi raggiunti ieri e tornano sopra quota 102 dollari al barile.
Il mercato rimane ancora sotto pressione a causa della crescente produzione in Iraq e Libia nonostante i conflitti in queste aree. Malgrado l'attentuarsi delle tensioni geopolitiche, gli analisti sottolineano tuttavia che una eventuale escalation in Medio Oriente farebbe immediatamente riemergere il premio per il rischio sulle quotazioni petrolifere.
Oggi il mercato attende inoltre il dato Eia sulle scorte di prodotti petroliferi al 15 agosto con stime per un calo delle scorte di greggio di 1,5 milioni di barili, un declino negli stock di distillati di 200.000 barili e di una contrazione di 1,7 milioni di barili per le scorte di benzine.
Attorno alle 11,50 italiane, il futures a ottobre sul Brent guadagna 61 centesimi a 102,17 dollari al barile, dopo un calo a 101,07 dollari registrato ieri, il minimo livello dal 26 giugno del 2013.
La scadenza a settembre sul greggio leggero Usa, che scade alla chiusure delle negoziazioni oggi, mostra un progresso di oltre un dollaro a 95,50 dopo la decisa perdita della vigilia. Il contratto con scadenza ottobre, più scambiato, guadagna 30 centesimi a 93,15 dollari, con uno sconto sul Brent attorno ai 9 dollari, il più alto da giugno.Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia